L’ex calciatore giallorosso analizza a La Gazzetta del Mezzogiorno (intervista di Antonio Calò) i motivi della sconfitta contro il Milan.

RIPARTENZA DIFFICILE. “Si sapeva che, dopo tre mesi di stop totale, molti rischi fossero insiti nella ripresa. Del resto, chi ha visto anche gli altri incontri sin qui disputati, ha potuto constatare che, Atalanta a parte, tutte le squadre hanno fatto fatica. Il Lecce, per di più, è stato costretto ad affrontare subito un complesso di qualità come il Milan, che aveva anche rotto il ghiaccio, affrontando in Coppa Italia la Juventus. Sono aspetti che incidono».

DELUSIONE. «Una cosa, invece, mi ha deluso un po’, ovvero l’atteggiamento. Non mi è sembrato quello giusto, quello che deve avere un team che ha l’imperativo di lottare con i denti per salvarsi. Mi auguro che i problemi saranno limitati alla prima, massimo alla seconda gara, in considerazione del fatto che nel confronto con la Sampdoria, che seguirà quello con la Juventus, ci giocheremo già molto».

MALE LA FASE DI NON POSSESSO. «Gli aspetti psicologici contano. Dopo avere sofferto per 20′-25′, andando sotto per 0-1, il Lecce ha fatto bene, pareggiando. Nel proprio momento migliore, però, a causa di un errore, ha incassato immediatamente la rete dell’1-2. Una brutta botta, che i giallorossi hanno tentato di lasciarsi alle spalle, gettandosi scriteriatamente all’arrembaggio sul corner successivo e finendo col subire il gol dell’1-3. Invece, sarebbe stato fondamentale riordinare le idee, evitare di accusare il colpo e tentare di risalire la china, stante il fatto che il tempo per pareggiare ci sarebbe stato. La squadra deve capire che in serie A certe leggerezze sono fatali».

SULL’1-3 NON C’E’ STATA PIU’ GARA. «Ed era logico che fosse così. Passare dall’avere riequilibrato le sorti della sfida a trovarsi sotto due reti nel giro di 120′ è stata una mazzata tremenda, anche in considerazione del fatto che le energie fisiche e nervose in questa fase, dopo tante settimane di inattività, sono molto limitate».

PAROLE DURE DI LIVERANI. «Da parte del trainer, ci sarà stata anche una certa preoccupazione per una prova non all’altezza e per il fatto di avere diversi uomini out per problemi fisici, ma la chiave di lettura delle frasi del mister secondo me è un’altra. II tecnico ha voluto dare subito una sferzata all’ambiente, invitare i propri uomini a stare sul pezzo, ha inteso rammentare che, per restare in massima serie, non bisogna mollare di un millimetro. Non ritengo che si possa interpretare in maniera differente il pensiero dell’allenatore capitolino, che ha sempre dimostrato di sapere gestire le diverse situazioni».