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Il sogno Europa è sfumato presto, ma la “cura Zenga” ha dato frutti. Ora il Cagliari è tranquillo

Partiti a razzo con velleità continentali, i sardi hanno vissuto un inverno di crisi nera con 12 gare senza vittorie che hanno fatto temere il peggio. Poi ci ha pensato l’ex portierone.

Dopo aver esaurito i testa a testa con le big del campionato e superati male gli scontri diretti con Samp e (parzialmente) Sassuolo, per il Lecce è tempo di incrociare, per la prima volta, una squadra che non ha nulla da chiedere al campionato. Domenica i giallorossi se la vedranno con il Cagliari, che ha ieri raggiunto quota 40 punti avviandosi ad un finale di stagione senza patemi né ambizioni particolari. Ma attenzione: molti dei rossoblu si giocano il futuro, e la voglia di far bene è quasi intatta.

Di certo quella dei sardi è stata una stagione a dir poco di alti e bassi. Dopo un mercato non certo faraonico ma nemmeno da medio-bassa classifica, l’undici di Maran ha spesso svoltato, facendo sudare chiunque e stanziandosi saldamente in zona Europa League, con addirittura vista Champions. Poi, con l’arrivo dell’inverno, qualcosa si è rotto. Ad inizio dicembre l’ultima vittoria, quella rocambolesca alla Sardegna Arena con la Samp, prima di un periodo nero fatto di 12 gare senza vittorie. Mugugni interni, presunte liti, mercato, infortuni e crisi tattica: tanti  fattori che hanno portato al tonfo del progetto-Maran.

Così, prima che fosse troppo tardi e che il Cagliari venisse risucchiato nella lotta per la retrocessione, la società ha pensato di dare una scossa, chiamando in sella Walter Zenga. Sfortunato per l’inizio dell’avventura in concomitanza con lo scoppio dell’epidemia, l’ex portiere della Nazionale ha ritrovato alla ripartenza una squadra in formissima. Due vittorie nelle prime due, due pari e una sola sconfitta contro l’indomabile Atalanta: questo lo score invidiabile di Nainggolan e compagni, che con lo 0-0 di Firenze (in cui avrebbero meritato di più) hanno raggiunto l’agognata quota 40. Ora in teoria l’Europa è irraggiungibile, la salvezza è in tasca e nulla più ci sarebbe da chiedere a questo campionato. Ma molti dei rossoblu sono lì a giocarsi la conferma, e forse anche qualcosa di più.

A contribuire alla svolta non sono state però soltanto le rinnovate motivazioni cagliaritane, ma anche la rivoluzione tattica operata da Zenga. Da qualche tempo il Cagliari ha infatti iniziato a giocare a 3 dietro, con una mediana ampia e mobile a sostegno dello scatenato Simeone e Joao Pedro davanti. Rispetto agli altri, forse un passo indietro l’ha fatto proprio il cannoniere brasiliano, meno in verve rispetto ai mesi precedenti. Per il resto, il collettivo sardo resta di quelli da non prendere sottogamba nemmeno se in vacanza.

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