A due giorni dalla fine del campionato, cominciamo i bilanci sulla stagione passata, conclusa con la retrocessione del Lecce in Serie B.
DIRETTORE SPORTIVO 45%
Quando il budget è limitato, si possono commettere pochissimi errori. Mauro Meluso è incappato in una campagna acquisti dove l’apporto dei nuovi arrivati non è riuscito a replicare i prodigi di una stagione 2018/2019 da 8 in pagella (Petriccione, Falco, La Mantia e gli altri) che hanno permesso al Lecce la promozione in Serie A. Sia chiaro, l’ideale confronto con l’annata perfetta, condotta ad esempio dal Verona di D’Amico non regge. Lì ogni acquisto ha reso il 120% (Amrabat, Kumbulla, Rrahmani, Pessina e Di Carmine quasi delle invenzioni), andando ben oltre le prevedibili possibilità di apporto sul rettangolo verde. Ma tra l’Olimpo e l’Inferno c’è una terra di mezzo dove albergare e assestarsi positivamente per realizzare i propri obiettivi.
La linea iniziale prevedeva la preferenza per soluzioni di proprietà, tanto da relegare tante opportunità figlie di prestiti delineati nelle prime fasi del calciomercato. Sul piano tecnico, poi, di concerto con Liverani si è puntato su una difesa “al risparmio” seguita però da un attacco capace di grandi numeri. Aspetti per cercare di mettere in atto il liveranesimo. Sulla carta, tutto ci sta. Ai posteri si rimprovererà il troppo tempo sprecato attorno alle bizze (?) di Burak Yilmaz e del Besiktas (che quest’anno ha risolto tutto in quattro e quattr’otto), ma se a ciò si aggiunge l’apporto poco più che nullo del potenziale cannoniere principe, Babacar, e di un apriscatole, Farias, qualcosa inizia già a scricchiolare. Se poi anche altri potenziali titolari da rilancio come Benzar e Imbula si rivelano dei flop totali, è difficile privarsi di una fetta importanti di colpe. Ci sono stati errori di valutazione, senza dubbio. Vera, ad esempio, in estate doveva essere l’alter ego di Calderoni. Non è stato così, seppur il colombiano rappresenti un interessante patrimonio.
A gennaio, poi, Meluso si è mosso bene contando la cifra fatta investire dalla società. Zero. Senza costo del cartellino Liverani si è trovato nel mazzo carte dal valore alto come Barak, Saponara e Deiola, utili a coprire le deficienze di un centrocampo qualitativamente non da Serie A. Più Paz, rivelatosi numericamente vitale nel finale. Nel calcio parlato è facile “vincere” ai posteri, lo sappiamo, ma il giudizio sulla conduzione di questo campionato non può equilibrarsi diversamente.
CALCIATORI 20%
Tanta abnegazione, tanto sacrificio, tanto attaccamento alla maglia che ha reso orgogliosi tutti i tifosi, ma anche troppi limiti tecnici che hanno complicato l’andamento del campionato. I costanti errori individuali che hanno macchiato le prestazioni del Lecce pesano tantissimo nell’economia della graduatoria. Anche qui, come in tutto, i giudizi vanno ponderati con le attenuanti. Liverani, prima del lockdown, aveva trovato una giusta quadratura con i suoi ragazzi. Gli infortuni difensivi non scomparivano totalmente, ma la forma fisica e la fluidità di gioco lasciava intravedere qualcosa di bello.
Tralasciando al punto seguente l’esame del post-stop forzato, c’è poco da appellare a strategie dirigenziali e tecniche se per arrivare al gol da dentro l’area serve creare un numero di occasioni superiori alla media e, in verità di concerto col mister, per far paura alle difese avversarie serve riempire l’area di calciatori perché non si ha a disposizione l’elemento capace di pescare da solo il jolly. Con la possibilità di lavorare in tranquillità anche nel finale, qualcosa sarebbe potuto cambiare forse, ma per plasmare un calciatore originariamente non di categoria, e permettergli il salto di qualità, serve tempo. C’è chi riesce a fare al salto, c’è chi è riuscito a rilanciarsi, ma c’è anche chi, purtroppo per il Lecce, è rimasto nell’anonimato.
FATTORI ESTERNI 20%
Alt, ci spieghiamo subito. In questa voce, ci sentiamo di far rientrare sommariamente la spesa extra per i lavori di restyling del Via del Mare e il lockdown, ma andiamo per gradi. I 5 milioni investiti nell’impianto di casa, seppur spesa a lungo, lunghissimo termine, hanno irrimediabilmente complicato la campagna acquisti condotta da Meluso, che ha visto tagliare ancora il budget a disposizione. E’ un dato di fatto, seppur l’interpretazione di ciò possa creare le più disparate letture.
La seconda macrocategoria riguarda l’emergenza coronavirus che ha interrotto il naturale andamento del torneo. Attenzione. E’ ovvio che la pandemia abbia bloccato il lavoro di tutti indistintamente, ma è altrettanto vero che squadre come il Lecce, con un budget al limite per allestire una rosa adeguata, abbiano elencato i propri effettivi con le alternative allo starting XI ridotte all’osso. Riprendere il campionato con partite ogni tre giorni ha messo a nudo questo tratto diverso da altre concorrenti per la lotta salvezza. Di fatto, il calcio è ripreso con regole diverse (impegni ravvicinati e cinque cambi), un fattore imprevedibile al cento percento, che ha evidenziato ancora una volta la coperta corta del Lecce.
ALLENATORE 10%
La rivoluzione liveraniana è stata repressa a pochi metri dalla presa della Bastiglia. Il tecnico ha deciso di inseguire la salvezza fin dal primo minuto della prima giornata proponendo gioco e presentandosi con personalità anche sui campi delle big del campionato. L’idea ha raccolto gli elogi di tutto il mondo calcistico, che ha ammirato il gioco propositivo di Liverani, ma ogni tanto qualche scampolo di sostanza, la proverbiale “palla in tribuna”, avrebbe potuto fruttare punticini in più.
Anche lo stesso Liverani ha carpito il leitmotiv, presentandosi ogni tanto con un atteggiamento più coperto, sia con le grandi sia in altre gare del tourbillon estivo. La difficoltà, divenuta impossibilità, di dare un altro spartito al suo Lecce lo ha però indotto a seguire, giustamente, fino alla fine la sua rivoluzione. Che, speriamo, potrà essere ancora alimentata al Via del Mare nella massima serie.
PROPRIETA’ 5%
Quando si fallisce sportivamente, anche i vertici non possono essere totalmente esenti da colpe. Se al direttore sportivo è richiesta un’opera c’è una preventiva approvazione dirigenziale e, per un po’ di conversione, i meriti, come le colpe, vanno ripartite in un’ottica di sinergia aziendale. Sarebbe ingeneroso inserire una percentuale maggiore. Il quantitativo è dettato perlopiù dall’inesperienza nella massima categoria, spesso ammessa da tutti i soci. Anche con quest’accezione si potrebbe leggere l’urlo di passione destinato ai tifosi una volta maturata la retrocessione. Anche gli errori aiutano a crescere. Per approcciarsi con maggiore sicurezza e più armi alla giungla della Serie A.
sciati cu cujitu lu tabbaccu ca che meju e risparmiati di sordi e dateli in beneficenza x li vacnuni poveri leccesi che nu crai abbiti nu resucontu meju ca cu recalati tanti sordi a ci se diverte cu schioca e nu lu face mancu bonu mandatili cu zappane la terra meju sti vacabondi
Alla società almeno un 25% .
Abbiamo perso la serie A perché non avevamo una punta centrale considerate che Babacar ha fatto solo presenza passiva.
Non si può vendere La Mantia e non rimpiazzarlo adeguatamente.
Partite come quelle di Cagliari si sarebbero vinte tranquillamente se al posto di quel cadavere ci fosse stato una punta anche di serie c
Giusti i motivi che avete elencato, ma io aggiungerei anche una parte di colpa allo staff medico che ha fatto passare per idonei, calciatori con malanni cronici. Darei una percentuale maggiore di colpe alla proprietà che non ha messo a disposizione di Meluso il budget necessario per i giusti rinforzi. Non si possono festeggiare le nozze con i fichi secchi. Altro problema infine è che Liverani non crede ad altro tipo di gioco se non il suo che è bello a vedersi, ma che con tanti gol presi porta alla retrocessione. Le altre sono tutte chiacchiere.
Bisogna investire nel settore giovanile … serio, non solo a prendere in giro tanti ragazzi . Lecce ha un bacino di utenza enorme, confinando anche con la provincia di BR/TA!!!! Forza Lecce da Torino
Non si può affrontare un campionato con lucioni rossettini e meccariello..daiIIII…giocatori di buone qualità ma non da serie A
X me la colpa è della difesa
Concordo..avevamo una difesa da serie B…
è partita la campagna abbonamenti.
Credo che sia una anlisi condivisibile. Non per buttare la croce addosso al povero Meluso che è stato bravissimo nel triennio precedente, però evidentemente il salto di categoria è stato tale da non essere assorbito. Per questo alzerei di 5 la responsabilità della società e abbasserei di 5 quella sua personale: la società avrebbe dovuto prevederlo!
Scusate ma l’articolo è da riscrivere da capo, perché manca un elemento imprescindibile tra i responsabili di questo risultato: i vergognosi preparatori atletici e la gestione stile terzo mondo degli infortuni da parte del personale sanitario. Per me hanno almeno il 35-40% di colpe, al pari di Meluso. Sono un gruppo di soggetti incapaci e inadatti al calcio, forse possono fare altro nella vita, tipo gli apicoltori o mitilicoltori, ma di certo devono sparire oggi stesso dal Salento. E sono un medico. Quindi parlo con incommensurabile cognizione di causa di questo pseudospecialisti…
Concordo perfettamente, i giocatori non correvano abbastanza, per una squadra che si deve salvare, neanche prima del lochdown. Non so se il preparatore atletico è uomo di Liverani, perché se si, le responsabilità del tecnico per me quasi nulle, salirebbero considerevolmente. Nel calcio moderno non si vince solo con i piedi buoni. Meluso aveva fatto un ottimo lavoro fino alla promozione, evidentemente la serie A non è per lui, nonostante avesse riparato ottimamente a gennaio.
Concordo Barak ad esempio è arrivato a Lecce con prestazioni dal punto di vista fisico impressionanti per subire una metamorfosi negativa stando a Lecce.
c’avrai pure ragione e tu sarai FORSE un medico ma lo stile è ridicolo e maleducato e la tua “incommensurabile cognizione di causa” un delirante autoincensamento.
Il Verona ha regalato lapartita al Genoa mica simu cughiuni. Bastardi adifattu na combine. Lurdi adiscire in serie C.
e l udinese al Lecce….:-)
Le partite regalate al Genoa da arbitri e squadre avversarie non si contano.
Al Lecce gli arbitri hanno solo rubato punti
il totale fa 105% … qualcosa non va..
Aggiorni la pagina, abbiamo corretto ??
Guarda che fate il 105% aggiustate il rating
È colpa di Preziosi e del calcio corrotto sporco e schifoso…..noi abbiamo la faccia pulita almeno!