
A seguito della notizia sull’interessamento del Lecce per Tommaso Pobega, abbiamo dialogato con Emanuele Lombardini, collega di CalcioFere.it. Dalla Ternana è cominciata lo scorso anno l’avventura professionistica del classe 1999.
Partiamo dai dati più recenti. Pobega è per molti uno dei prospetti più interessanti della Serie B. Quali sono le sue principali qualità?
“Centrale di centrocampo, può fare la mezzala, o giocare anche sulla trequarti. In emergenza, alla Ternana ha fatto anche il terzino sinistro (con Calori) e addirittura in coppa Italia a Viterbo persino il difensore centrale. Giocatore di grinta e buona visione, anche con una discreta propensione offensiva. Ha cambiato tre tecnici, a terni (De canio, Calori, Gallo) ma tutti lo hanno sempre tenuto in grande considerazione vedendone le qualità tecniche ed il prospetto”.
Potrebbe essere un calciatore giusto per Corini, deciso a costruire un Lecce propositivo e di marca offensiva?
“A Terni è arrivato giovanissimo ma nonostante questo ha mostrato grande personalità. In una stagione difficile, molto complicata, come quella vissuta dai rossoverdi in quel campionato, è sempre riuscito a spiccare per personalità e l’anno che ha passato a Pordenone lo ha visto crescere tantissimo sotto quel punto di vista. In campo alla Ternana ha sempre giocato con grande autorità, sembrava un veterano nonostante i 19 anni. Autore di gol importanti, per esempio il pareggio a Verona sul campo della Virtus (2-2) o la rete della vittoria col Teramo (2-1)”
Puoi raccontarci altri aneddoti sul calciatore?
“A Terni i compagni lo avevano soprannominato Harry Potter perché era solito portare degli occhiali rotondi che lo facevano assomigliare al maghetto della serie di J.K. Rowling A me personalmente ha colpito la grande voglia di mettersi in evidenza: alla fine del girone di andata, a dicembre si era infortunato seriamente al braccio (frattura e intervento): il giorno dopo l’operazione era già a Terni al campo di allenamento perché voleva subito ricominciare. Si allenò con gli altri, salvo poi sentirsi male e saltare per questo alcune partite”.
