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GdS – Sticchi: “Abbiamo vissuto un periodo pesante, finalmente ora un po’ di serenità. Il Lecce? Questa squadra mi piace tanto”

Il presidente giallorosso parla a La Gazzetta dello Sport (intervista di Giuseppe Calvi) dell’attuale momento positivo che si sta vivendo a Lecce dopo la bella vittoria di Chiavari. L’occasione è utile per parlare poi a tutto tondo dei problemi del mondo del calcio. Questa è la prima parte dell’intervista: qui la seconda.

PERIODO NON FACILE. «Abbiamo vissuto un periodo pesante, travagliato: finalmente, con la vittoria contro l’Entella, è arrivato un momento di serenità, davvero meritato. Domenica sera ne parlavo al telefono con il direttore Corvino; ci voleva proprio questa bella prestazione. Quante ne abbiamo passate da agosto in poi: il rapporto chiuso con Liverani, il mal di pancia di qualche giocatore, le difficoltà tipiche della Serie B, ancora l’effetto Covid, con il focolaio creatosi nel nostro gruppo».

PARTENZA COME QUELLA DI LIVERANI. «Sul mercato, entrambi gli organici hanno subìto una rivoluzione, quest’ultima più profonda. Due anni fa, però, potevamo contare sul vantaggio procurato dall’entusiasmo per il salto di categoria; invece, stavolta paghiamo il dazio legato a una retrocessione dolorosa. Eppure, questo Lecce mi piace tanto».

CORINI. «Prima che un ottimo allenatore, è una bella persona. È tutt’altro che freddo e impassibile come appare. É un atipico uomo del Nord: bresciano, abita a Verona, però ama il Sud. Si avverte che è stato a Palermo. Adesso ha il cruccio di non poter respirare l’aria calda del tifo leccese: gli mancano la passione e il colore della nostra gente allo stadio».

LE SUE QUALITA’. «Ha credibilità nel gruppo, perché parla sempre in faccia. Nessuno potrà mai contestargli mancanza di trasparenza, di onestà; mette tutti i giocatori sullo stesso piano».

DAL 4-3-3 AL 4-3-1-2. «La nuova idea è stata il frutto di un dialogo intelligente tra il tecnico e Corvino. Rimasto Mancosu, arrivati Stepinski e, per effetto della situazione Trapani, a sorpresa anche Pettinari, sarebbe stato uno spreco restare inchiodati sul 4-3-3, visto il parco attaccanti allestito. Peraltro, proprio Stepinski e Pettinari erano in cima nella lista dei desideri di Corini».

TRA I NUOVI CHI L’HA SORPRESA? «Tutti, per la cultura del lavoro, per la dedizione alla causa: sembra che siano nel Lecce da anni. In particolare, Coda può risultare l’Higuain della Serie B, per caratteristiche, movenze, generosità, opportunismo e capacità di giocare per la squadra. Mi meravigliano sempre più Henderson, Adjapong e Stepinski, in attesa di entusiasmarmi per chi ancora non ha potuto esprimere le sue doti».

DELUSO PER I CASI MANCOSU, TACHTSIDIS E FALCO? «Sono situazioni fisiologiche, che attengono al post retrocessione. La società è stata rigorosa, irremovibile. E i calciatori hanno compreso che, pur dinanzi alle loro legittime aspettative di restare in A, il club non aveva commesso alcun torto nei loro confronti. Abbiamo fatto un patto con i tre giocatori: rimettersi in discussione, provando a raggiungere gli obiettivi comuni, poi si rivaluterà ogni cosa. Marco e Panagiotis hanno dimostrato di essere totalmente coinvolti, giocano con serenità, sono valori aggiunti. Mi aspetto tanto pure da Falco».

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