Il presidente giallorosso parla a Il Quotidiano di Puglia (intervista di Antonio Imperiale) a tutto tondo del mondo Lecce: dalla vittoria di Chiavari, ai parallelismi tra Liverani/Corini e Meluso/Corvino, senza dimenticare l’attuale emergenza sanitaria. Questa è la prima parte dell’intervista: qui la seconda.
GOZZI (PRES. ENTELLA) E STICCHI, DUE DOCENTI UNIVERSITARI. «Una coincidenza singolare, in una serata davvero speciale per il Lecce, con la partita più bella di questo avvio di stagione, carica di domani. Con il presidente Gozzi, grande figura di imprenditore, lo avevamo notato in Lega».
DIMENSIONE CULTURALE NEL CALCIO. «Le conoscenze imprenditoriali e di azienda sembrano sempre più necessarie, ma non bastano, occorre la alimentare, specie in questo momento, la cultura del rispetto delle regole e dell’avversario. In serie B abbiamo tanti presidenti all’altezza del compito. Tale compito si è fatto ancora più impegnativo nell’epoca dei protocolli sanitari. Il Lecce è estremamente rigido sopportando magari costi suppletivi, come i ritiri per la famosa bolla, i viaggi in volo charter, la ripetizione dei tamponi in strutture sanitarie private. Il protocollo anti Covid se applicato con rigore funziona, cosi siamo riusciti a scongiurare le conseguenze di un nascente focolaio di sei persone».
IL COVID PUO’ FALSARE IL CAMPIONATO? «Deve passare la linea dura, evitare che si creino situazioni nelle quali magari i club possano fare i furbi su un tema del genere, non è più il tempo di mettere la classifica ed il risultato sportivo davanti a tutto».
MASELLI E PIENO, IL FUTURO. «È bello partire da questi giovani esordienti frutto del lavoro di Gennaro Del Vecchio e dei tanti giovani stranieri che Corvino ha portato nel settore giovanile. La prima squadra vive un processo di crescita che ha dovuto scontare in primis l’assorbimento della delusione della retrocessione, e poi la ricerca di un modulo nel quale ognuno potesse esprimere il meglio di sé stesso».
SQUADRA UNITA. «Vivono tutti il senso di appartenenza. I “vecchi” sono bravi a far passare i valori ai nuovi che sono tutti molto ben predisposti a calarsi nel clima, nella logica del mutuo aiuto».
I CASI MANCOSU, TACHTSIDIS E FALCO UN RICORDO? «Noi abbiamo capito la legittima aspirazione di chi, anche per ragioni anagrafiche, non voleva perdere l’opportunità della serie A o di esperienze estere più remunerative. Abbiamo provato ad assecondare le esigenze di tutti fino agli ultimissimi giorni di mercato quando abbiamo deciso di bloccare eventuali uscite a causa dell’impossibilità di trovare tempestivamente i sostituti».
SITUAZIONE CHE SI RIPROPORRANNO A GENNAIO? «Io vedo Mancosu a Tachtsidis coinvolti pienamente nel nostro progetto, anche Falco mi pare che voglia dimostrare».
