L’ex calciatore giallorosso Luca Ariatti parla a La Gazzetta del Mezzogiorno (intervista di Antonio Calò) del Lecce visto contro la Reggiana.

LECCE DI OGGI. «Il piglio con il quale il Lecce ha affrontato la Reggiana è stato impressionante, da grande squadra. Quello giallorosso è un complesso che sa come affrontare le partite, che ha ben presente l’impronta che intende dare alla gara e che sviluppa con precisione i temi tattici studiati nel corso della settimana. Si capisce che dietro c’è un lavoro certosino svolto quotidianamente da ciascuna delle componenti, dallo staff tecnico ai calciatori, alla società. Inoltre, è evidente la voglia di vincere dell’intero ambiente».

UN LECCE FORTE. «L’approccio al match che il Lecce ha messo in mostra nelle ultime uscite è quello tipico di una formazione che sa di essere forte. Nella circostanza, è stato naturalmente importante sbloccare subito il risultato, ma dopo averlo fatto gli uomini diretti da Corini non si sono accontentati del vantaggio, ma hanno insistito per chiudere i conti. Questo è un aspetto-chiave perché è sintomatico della mentalità del gruppo. Al di là del 7-1 finale e fermo restando che ci saranno anche incontri nei quali ci sarà da soffrire».

LECCE OFFENSIVO. «Il Lecce attacca sempre con molti calciatori. Ne ho contati non meno di 5 o 6 in ogni affondo, anche in caso di ripartenza. Questo è anche il segnale che c’è una solidità difensiva».

ATTACCO. «Coda è un cecchino di prim’ordine e Stepinski lo supporta ottimamente. Ma quando i due vengono avvicendati entrano Falco e Pettinari, ovvero altri due calciatori che vanno considerati titolari. Del resto, se una compagine viene costruita per ambire alla promozione, serve una batteria di punte di alto livello. Nella stagione 2007/2008, nella quale ho centrato il salto di categoria con il Lecce, disponevamo di Tiribocchi, Abbruscato, Corvia e Valdes e tutti furono fondamentali. Sarà così anche nel team attuale perché il torneo è molto lungo e complicato, con tanti turni infrasettimanali. Inoltre, il periodo storico che stiamo vivendo è delicatissimo, con una pandemia in atto che pone ulteriori problematiche e che impone di avere un organico ampio e ricco di soluzioni. È innegabile che il direttore Corvino abbia allestito una rosa di valore assoluto. A questo si aggiunga che Corini è un allenatore bravo e preparato».

ANCORA NESSUN BIG-MATCH. «”Rondinelle” a parte, i salentini non si sono misurati con gli schieramenti di prima fascia, che sono tali perché vantano una maggiore cifra tecnica rispetto a quelli costruiti per puntare alla permanenza. In B, però, c’è livellamento. Le distanze tra le prime e le ultime non sono abissali. Non ci sono squadre materasso o in grado di ammazzare il campionato. Non darei quindi molto peso alla posizione occupata dagli avversari di turno. Tutti meritano il massimo rispetto da parte di Mancosu e compagni».

GOL DELLA REGGIANA. «In un match vinto nettamente, il mister ha voluto lanciare un messaggio ai propri uomini, rammentando come la concentrazione vada tenuta sempre alta. In altre circostanze, magari sullo 0-0, incassare una rete del genere potrebbe mettere in salita un incontro, rendendo tutto più difficile».