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Giacomazzi a CL: “A Malta un’esperienza molto formativa. Un consiglio al Lecce? Guillaumier”

L’ex capitano giallorosso, ospite nella nostra diretta, ha parlato della sua esperienza nello staff di Devis Mangia, attuale ct della nazionale maltese. Gli isolani si sono ben difesi in Nations League, sfiorando anche la promozione.

L’OCCASIONE. “L’esperienza di Malta è nuova per me, è stata spinta da Davide Mazzotta, un amico. Prima lavoravo in un’agenzia di rappresentanza per i calciatori. Mi sono trovato spesso a vedere insieme a lui dei calciatori di prima fascia come Cavani. Andavamo spesso a vedere il PSG. Ci siamo trovati in giro e si è reso conto che avevo passione e competenza, non comune anche negli ex calciatori. Lui faceva parte di un gruppo di allenatori e mi ha proposto di far parte del team di Malta. Le mansioni mi permettevano di rimanere a Lecce spesso. L’esperienza è stata formativa anche se il livello tecnico non è alto. Il presidente della Federazione voleva comunque stravolgere la mentalità e i risultati ci sono stati: 7 partite senza perdere sono un record storico e si vede una differenza di calcio. Il lavoro paga ed è bello sentire la soddisfazione. Ora è finita la Nations League inizieranno le Qualificazioni ai Mondiali, ma il progetto-Malta non verte solo sulla nazionale maggiore”.

I MIGLIORAMENTI. “C’è tanto lavoro, mi sono trovato con tanti allenatori che lavoravano in modi diversi. Noi in campo facevamo la differenza ma da calciatore ti rendi conto quando hai allenatori preparati, istintivi o che sanno gestire. Dare un’idea alla squadra non è semplice, a maggior ragione in nazionale, dove ci si vede poco. Lo si fa con principi di gioco, all’inizio era difficile. Bisogna acquisire la mentalità che il risultato arriva attraverso il gioco. Il lavoro a Malta è stato complicato: i ragazzi sono stati sempre difensivisti, noi gli abbiamo inculcato uno stile più propositivo. Si sono resi conto da soli che le cose arrivavano in modo fluido. Contro squadre dove si prendevano molti gol ora è più difficile per gli avversari realizzare delle goleade. Le situazioni di campo arrivano con facilità, il problema rimane l’intensità: il campionato maltese non è prestante sotto quest’aspetto. Alla fine, però, ci sono state tante belle prestazioni oltre ai grandi risultati. Le soddisfazioni sono quelle: vedere i calciatori che migliorano in campo grazie a te”.

CALCIATORI. “Chi potrebbe fare un grande salto? C’è sempre un discorso di età. Quando vai a pescare fuori devi sempre puntare a giovani. Ci sono due-tre ragazzi interessanti, ma serve fare un cambio di campionato per crescere. Matthew Guillaumier, un centrocampista classe 1998, è molto interessante e poi sono tre ragazzi 2001 con delle qualità individuali non da invidiare a un italiano. La difficoltà è sempre il passaggio in un contesto come quello italiano. Ecco, questi elementi magari potrebbero inserirsi in una Serie B, o magari qualcosa di più. Dipenderà da loro”.

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Pask
Pask
3 anni fa

Ricordiamo come Bojinov fu scoperto a 14 anni proprio a Malta

RosarioBiondonelcuore
RosarioBiondonelcuore
3 anni fa
Reply to  Pask

Appunto a 14 anni, ma se Giacomazzi parla di 2001 parliamo di 19enni che nn hanno mai giocato in campionati competitivi e professionistici come il ns. Nn dimentichiamoci che anche i più grandi fanno un altro lavoro e giocano a calcio a mo di hobby, poi nella vita nn si può mai dire.

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