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GdM – Agostinelli: “La forza del Lecce sta nei cambi. Corini ha una rosa ricca di alternative, tutte di altissimo livello”

L’allenatore Andrea Agostinelli, ex calciatore del Lecce nella stagione 1986-87, parla a La Gazzetta del Mezzogiorno (intervista di Antonio Calò) della vittoria del Lecce a Verona contro il Chievo, dopo averla vista per Rai-Sport in qualità di commentatore tecnico.

LA FORZA DEL LECCE. «La forza del Lecce visto all’opera a Verona, contro il Chievo, sta nei cambi. Quindi in una rosa ricca di alternative, tutte di altissimo livello. Un organico allestito con grande abilità da Corvino e dalla società salentina. Ben gestito da Corini. Quando, come hanno fatto i giallorossi venerdì, si possono sostituire Coda, Stepinski, Henderson e Mancosu con Pettinari, Falco, Majer e Listkowski, allora significa che si è in grado di mutare volto ad una partita, non solo gettando nella mischia forze fresche, ma anche optando per caratteristiche tecniche differenti, puntando su abilità diverse, ma comunque al top. Non sono molti i club che possono contare su un simile potenziale, su rincalzi che sono, a loro volta, dei titolari».

PARTITA EQUILIBRATA, MA… «L’incontro è stato equilibrato e sarebbe potuto terminare con un pareggio, ma il Lecce ci ha creduto sino in fondo, anche grazie alla nuova energia garantita dai cambi. Il gol che ha regalato la vittoria ai salentini è scaturito sull’asse Listkowski-Pettinari-Falco, ovvero tre dei calciatori inseriti durante la ripresa».

IL LECCE E’ CAMBIATO. «La metamorfosi è stata totale. Nella sfida con le “Rondinelle”, si intuiva la qualità dei giallorossi, ma non si notava la necessaria consapevolezza dei propri mezzi, la convinzione. A Verona, contro il Chievo, ho ammirato ben altro piglio. La crescita fatta registrare sul piano del gioco ed i successi conquistati negli ultimi tempi, a suon di reti, hanno permesso al Lecce di avere l’atteggiamento giusto. La formazione è solida in difesa, reparto che è stato guidato benissimo da Lucioni e che può contare su una certezza assoluta come il portiere Gabriel. In prima linea ci sono bocche da fuoco fortissime. Coda e Stepinski mi hanno fatto una grande impressione, mentre avere in panchina uomini del calibro di Falco e di Pettinari è un autentico lusso per la B. Ma chi ha dimostrato di potere fare la differenza sono stati Tachtsidis e Mancosu. Il greco, che è calato dopo 20′ nella ripresa, il che ha ringalluzzito gli avversari, detta a meraviglia i tempi della manovra, mentre il sardo, agendo tra le linee, è una mina vagante costante, oltre a dare un contributo anche nella fase di non possesso».

LECCE PROTAGONISTA PER TORNARE IN A. «Lotterà stabilmente al vertice con altre tre o quattro compagini. Se c’è un team in grado di allungare il passo è proprio quello salentino. Per il resto, vedo bene l’Empoli, il Monza dovrà necessariamente risalire la china ed altre due-tre squadre potrebbero inserirsi nella bagarre per la promozione diretta in massima serie».

LECCE MACCHINA DA GOL CON 22 RETI. «Il fatto di segnare a raffica e di vincere fa crescere l’autostima, il che è molto importante. Il salto di qualità, tra l’altro, è avvenuto in tempi abbastanza stretti, se si considera che i giallorossi hanno cambiato tanti calciatori, oltre alla guida tecnica».

DAL 4-3-3 AL 4-3-1-2. «Più che il sistema di gioco, contano l’interpretazione, la convinzione, la fiducia, la cattiveria agonistica. Considerate le caratteristiche di alcuni calciatori del Lecce, tra i quali Mancosu, comunque, il 4-3-1-2 probabilmente conferisce al gioco d’assieme dell’undici salentino maggiore imprevedibilità. Un aspetto senz’altro rilevante».

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3 anni fa

Agostinelli bba ccitite tie e rai sport

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3 anni fa

Nell’articolo c’è un errore, credo, i goals segnati sono 22 non 17.

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3 anni fa

Giusto ?❤️

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3 anni fa

Lecce Ti amo amo solo te ?❤️

Pask
Pask
3 anni fa

Avvisate chi ha intervistato Agostinelli che il Lecce di reti ne ha fatte 22 e non 17.

Giulio
Giulio
3 anni fa

Forza ragazzi!!!, bisogna continuare così e non pensare di essere arrivati, la nostra unica debolezza può essere l’arroganza, bisogna lottare con il coltello fra i denti su ogni pallone e ci toglieremo molte soddisfazioni quest’ anno

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