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ESCLUSIVA – Castillo: “Corvino riporterà il Lecce degli anni duemila. Mi manca il Salento, lì c’è tutto”

L’ex bomber argentino, protagonista sia da attaccante del Lecce che del Pisa, ha parlato anche del match di domani: “Giallorossi favoriti, ma sarà tosta”.

Tra i tanti ex calciatori che hanno vestito le maglie di Lecce e Pisa uno in particolare, nel 2008, passò ai giallorossi arrivando proprio dalla città della torre pendente. Parliamo di Josè Ignacio Castillo, per tutti Nacho, bomber argentino esploso tra Brindsi, Nardò e Gallipoli e che al Via del Mare esordì in Serie A. Noi lo abbiamo sentito in esclusiva per parlare del suo passato e della sfida di domani tra salentini e toscani.

Partiamo dalla tua miglior stagione di sempre tra i professionisti, quella a Pisa. Che sfide furono quelle con il Lecce?

“Noi eravamo una squadra fortissima che giocava molto bene, il Lecce magari giocava meno bene ma era costruita per vincere, con grandissimi calciatori di categoria superiore. Ricordo i grandi faccia a faccia con i salentini di quell’anno, in campionato li avevamo fatti soffrire e per questo non volevano incontrarci ai playoff. Purtroppo per noi, e per fortuna del Lecce, arrivammo contati alle sfide-clou, senza elementi importanti come Kutuzov e Cerci. I giallorossi, già superiori rosa alla mano, erano invece al top e si guadagnarono una Serie A meritata”.

Perché il Lecce decise di puntare su di te?

“Mi seguivano e conoscevano da parecchio, visto che avevo fatto bene giocando a Brindisi, Nardò e Gallipoli, nelle vicinanze. Io ho detto subito di sì perché per me sarebbe stato il coronamento di un sogno, quello di giocare in Serie A, ma non solo. Il Salento è casa mia, lì c’è tutto, si vive molto bene e mi manca tantissimo. Al Via del Mare ci andavo già da tempo da spettatore, quando vedevo il Lecce di Cheva”.

Che bilancio hai di quel 2008/09 in giallorosso?

“Molto positivo dal punto di vista personale, perché ho giocato sempre facendo tutto sommato bene. E non abbiamo fatto malissimo per lunghi tratti anche come squadra, peccato per la retrocessione. Di certo potevamo fare molto di più, siamo crollati dopo gennaio. In quel mese avevamo fatto bene, a febbraio benino ma si decise per l’esonero di Beretta. Quando il mister salutò, noi crollammo senza riprenderci”.

Come mai hai salutato il Salento?

“Sinceramente ero convinto di restare. Non pensavo di retrocedere, ma nemmeno di andarmene una volta retrocesso, anche perché avevo un triennale. Poi però è arrivata la Fiorentina con un’offerta importante. Mi dispiacque lasciare i giallorossi, ma chiunque al posto mio avrebbe preso la stessa strada”.

A proposito di Fiorentina, come ti spieghi l’ennesima stagione partita con buone aspettative e che non sta andando come previsto?

“Certo, siamo solo all’inizio, ma effettivamente i viola non stanno facendo bene. Hanno tutto il tempo di riprendersi, mister Prandelli è benvoluto ed ha portato entusiasmo. La Fiorentina è senza dubbio una squadra con dei problemi, deve ricompattarsi e lavorare per sfruttare le indiscutibili qualità per scacciare quanto prima guai peggiori”.

Tornando nel Salento, che idea ti sei fatto dell’attuale corso societario in casa Lecce?

“Seguo sempre i giallorossi, come le altre mie ex, alle quali sono legatissimo. Lecce è una piazza che vive di calcio, e con questa proprietà ha tutto per fare bene, come hanno dimostrato in questi anni. Ora hanno anche Pantaleo Corvino, un direttore da Champions League, dove ho giocato anche grazie a lui. I giallorossi possono tornare in Serie A, dopodiché servirà un ottimo approccio perché il primo anno è sempre importante per realtà passionali come Lecce. Il club sta ponendo le giuste basi per il futuro. Tornerà il Lecce degli anni duemila, con un settore giovanile importante”.

Che partita sarà quella di domani? Per chi farai il tifo?

“Tiferò Estudiantes de La Plata (ride, ndr). Non posso tifare per nessuna delle due, mi hanno dato entrambe tantissimo. Il Lecce è favorito perché gioca in casa ed è più forte, ma il Pisa sta benissimo con 7 punti nelle ultime 3. Sarà una gara molto tosta”.

Cosa fa oggi Nacho Castillo?

Alleno la Primavera del Santa Marina, club di Serie B argentina, anche se non lo faccio da mesi a causa della pandemia di Covid. Un vero dramma che ho toccato con mano, perdendo mio padre per questo motivo. Sarei dovuto venire in Italia con mio figlio qualche mese fa, perché doveva essere in prova con il Milan. Spero tutto passi quanto prima, per metterci alle spalle questa pagina e poter riprendere con le nostre vite”.

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3 anni fa

Nacho! ?❤️

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3 anni fa

Un abbraccio grande uomo

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3 anni fa

Un grandissimooo Nacho!

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3 anni fa

Grandissimo?

Matteo Rigato
Matteo Rigato
3 anni fa

Vamos Nacho, un grande indimenticato a Lecce e anche a Nardò

Umberto
Umberto
3 anni fa

Bellissima intervista!

Pask
Pask
3 anni fa

foto dell’articolo scattata in quel Juventus-Lecce 2-2 con gol di Castillo a Buffon al 91esimo! Io c’ero!

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