Il successo del Pisa al Via del Mare, il primo della storia dei toscani, conferma il tecnico nelle vesti di bestia nera dei giallorossi. E’ la terza affermazione in cinque precedenti, contro una squadra di cui poteva divenire allenatore.
Luca D’Angelo beffa ancora una volta il Lecce. E le sue vittorie non sono mai ovvie. Ma partiamo dagli accadimenti più recenti, fuori dal campo. Già prima dello scossone causato dalla decisione di Liverani di accasarsi a Parma, nella lista dei desideri del club di via Costadura figurava il nome del trainer pescarese, in lizza assieme a Corini già nei primi sondaggi prima della retrocessione dalla Serie A. D’Angelo, assunto dal Pisa nel giugno 2018 e capace di vincere i playoff di C, guidava i neroazzurri fino al nono posto nella scorsa serie B, piazzamento che per poco non permise la disputa del post-season per raggiungere la massima serie.
LA PRIMA. Il Pisa è la terza squadra di D’Angelo che causa un dispiacere al Lecce. Il primo fu cocente. Nella prima giornata del campionato 2015/2016, nell’esordio in casa del nuovo corso societario targato Sticchi Damiani, la Fidelis Andria batté nettamente i giallorossi di Asta. L’1-3 rimase nella memoria di molti per l’irridente esultanza del “trenino” guidata da Nicola Strambelli. Al ritorno, giocato al Degli Ulivi, finì 0-0.
E LA SECONDA. Due anni dopo, a seguito dell’esperienza al Bassano, D’Angelo incontrò il Lecce di Liverani con la Casertana. Alla prima, e unica finora, sconfitta patita in casa salentina (gol di Di Piazza e Riccardi ad annullare il pari di Galli) seguì l’1-0 in terra campana. Il gol di Turchetta scatenò degli allarmi nella banda Liverani. Trapani e Catania si avvicinarono pericolosamente ma il Lecce fu poi capace di rialzarsi e centrare dopo un difficile finale di stagione il salto in B.
LMS