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Periodo più lungo senza gol dopo la serie-record: il Lecce ha bisogno del miglior Coda

La sconfitta di ieri ha segnato il quarto appuntamento consecutivo senza reti per Massimo Coda. Il 9 del Lecce, ieri bloccato da Thiam in due occasioni importanti, non timbra il cartellino da Lecce-Venezia 2-2.

Rivincita di Hispanico cercasi. Massimo Coda ha mancato l’appuntamento con il ritorno al gol ieri sera allo stadio Mazza prolungando così il suo digiuno. Mai in questa stagione l’ex Benevento non ha segnato per così tante gare consecutive. Prima di sbloccarsi contro la Cremonese, Coda aveva mancato il bersaglio nelle prime tre gare contro Pordenone, Ascoli e Brescia. Dalla rete contro i grigiorossi è nata poi la splendida serie di cinque partite da vero bomber con cifre mai raggiunte in carriera nei primi frangenti di campionato. La serie, chiusa con la tripletta monstre rifilata alla Reggiana, ha conosciuto l’intervallo nella puntata vincente in casa Chievo prima del 2-2 contro il Venezia, ultima gara caratterizzata da un…colpo di Coda.

LE OCCASIONI. Dal 2-2 col Frosinone del 12 dicembre, manca la rete del 32enne campano, ieri tornato in campo dal 1′ dopo l’ingresso nel secondo tempo nella disfatta contro il Pisa. In 3′, dopo qualche sussulto non pericolosissimo, Coda ha gettato al vento due chance per portare il Lecce in vantaggio ai minuti 64 e 67. Ghiottissima la prima, partorita anche grazie a un piazzamento difettoso della difesa della Spal. Coda, solo di fronte a Thiam, ha però tirato centralmente agevolando il buon piazzamento del portiere senegalese, che ha ben figurato anche tre minuti dopo. Questa volta, su pregevole invito di un Tachtsidis in forma, l’ex Benevento, da posizione più angolata, non ha trovato la traiettoria vincente, perdendo ancora il confronto con l’estremo difensore.

ATTACCO. Il calo del capocannoniere del campionato (in compagnia di Forte del Venezia) coincide con le partite in cui le avversarie del Lecce hanno trovato il bandolo della matassa per ridurre al minimo i pericoli provocati dal reparto offensivo di mister Corini. Sin dall’inizio del campionato, il Lecce ha difettato di cinismo. Fatta eccezione per la sfida contro i lagunari, in cui il Lecce è passato al primo colpo con Mancosu, in quasi tutti gli impegni i salentini hanno faticato prima di avere ragione delle difese avversarie. Più generalmente, il leitmotiv del campionato ha spesso visto un Lecce tanto propositivo quando si tratta di attaccare. Riempimento dell’area, manovre piene di passaggi (si giustificano così gli innumerevoli assist scambiati dallo stesso Coda con Mancosu) e tante palle-gol. A dicembre, però, la sofferenza della fase difensiva non ha certo aiutato gli avanti, ogni tanto imbrigliati dalle retroguardie avversarie. Servirà un cambio di rotta. Per Coda, per l’attacco, per il Lecce.

 

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