Pablo Rodriguez si racconta a La Gazzetta dello Sport (intervista di Giuseppe Calvi) e lo fa facendosi aiutare da un traduttore doc, Javier Chevanton.
DUE GOL IN 48 MINUTI. «Ancora non ho fatto niente. Sono sicuro che, se domenica allo stadio ci fossero stati i tifosi, con la loro spinta avremmo battuto la capolista nel recupero. Ho provato i brividi per l’emozione, godendomi un video che hanno realizzato per me: hanno montato le azioni dei miei due gol con immagini e audio del Via del Mare gremito di tifosi, con il loro boato. Io titolare? Ho appena superato un infortunio, Corini deciderà per il bene del Lecce».
RAUL COME PUNTO Di RIFERIMENTO. «Mi porto dentro le lezioni di un campione come Raul, che mi ha allenato nelle giovanili del Real e poi nel Castilla. Mi ripeteva spesso: in campo mettici il cuore e impara ad attaccare il primo palo. Raul mi ha aiutato tanto, convincendo il Real a cedermi al Lecce a titolo definitivo; non volevo andare in prestito a qualche club spagnolo. E’ stata una scelta difficile. L’agente Morano mi ha spronato ad accettare la proposta di Corvino, dicendomi: non ci pensare due volte, ti sta offrendo un’opportunità unica».
MIO PERCORSO. «Sono nato a Las Palmas, ho giocato e tifato sempre per la squadra della mia terra, sperando di arrivare nella cantera Real. Ce l’ho fatta e ho vinto la Youth League, anche grazie a un mio gol nella finale col Benfica. Da bambino, nella mia cameretta avevo le maglie di Kakà e Ozil, però ho ammirato in video Raul e il fenomeno Ronaldo; Cristiano, invece, l’ho visto qualche volta nel centro sportivo del Real».
CORVINO COME UN PADRE. «A Lecce quando arriva al campo Corvino, i compagni mi sfottono: ecco, è venuto tuo padre. Sono molto rigoroso nell’alimentazione, da anni seguo una dieta. Sono un ragazzo semplice, umile: è scontato, come per tutti i calciatori, sognare di arrivare nella nazionale maggiore. Ora penso solo al Lecce e alla promozione in A. Se succederà, io in campo a San Siro: che stadio! Nella partita a Monza, nel ritorno, voglio scambiare la maglia con Boateng: un grande, ha giocato nel Las Palmas».
UN PENSIERO PER LA FAMIGLIA. «Ho acquistato diverse mie magliette col numero 99 e l’ho spedite ai familiari. Qui sto benissimo, nel tempo libero studio l’italiano e frequento online un corso di marketing e pubblicità».
BONUS GOL? (risponde Chevanton) «Pablito dice solo che ha un incentivo per ogni rete. Se avessi avuto io questi bonus, il direttore avrebbe dovuto vendersi le case».
A margine dell’intervista, poi, anche gli interventi diretti di Pantaleo Corvino («Non mi metto in posa con voi due. Pablito tu farai la foto con me e con Cheva solo se riuscirai a segnare, come lui, 19 gol in Serie A»), e di Chevanton («Non pensare più al Real, altrimenti è dura: piuttosto, raggiungi la felicità con il Lecce»).
Din don din don intervengo qui da Lecce ha segnato Chevanton pablito hai tutto da imparare da uno come lui Buona fortuna ragazzo ? mi raccomando segna .ciao e Forza LECCE?❤?❤
Ragazzo serio educato e grande professionista……praticamente il ns futuro vi ricordate quando dicevo che sto ragazzo era forte,l’ho paragonato e lo paragono al miglior Pato
22 gol devi fare beddhu
Giusto cosa a fatto ancora stiamo con i piedi per terra
Si è mostrato più maturo di falco… e non parlo fisicamente… ma di testa proprio
Come atteggiamento in campo, in effetti, mi ricorda un po’ Chevanton. Quando arrivò a Lecce era giovanissimo ma sapeva trascinare la squadra con la sua voglia di vincere ad ogni costo.
Chevanton è un esempio, non quelli con l’amico giornalista che scrive per te e non perde occasione per riportarti all’onore delle cronache con articoli “di favore” per una maglietta regalata, qualche accredito sottobanco e notizie esclusive uscite meschinamente da quel luogo “sacro” che è lo spogliatoio… gli errori del passato restano nel passato e sono lì per non commetterne di simili.
Il grande Ernesto ???è il fulmine Pablito forza lecce