Conferenza stampa di fine sessione invernale di mercato in casa Lecce, con protagonisti Saverio Sticchi Damiani e Pantaleo Corvino. Ecco le parole del direttore tecnico.
IMPEGNO E PASSIONE. “Quando in estate la proprietà ha delineato il progetto, sapevo che le linee guida da seguire mi avrebbero impegnato parecchio, visto il grado di difficoltà. E sapevo ance che questo sarebbe stato il mercato più difficile della mia carriera. Con la passione per questa squadra, con la voglia di fare i sacrifici per la gioia della mia gente, mi sono messo d’impegno per concretizzare gli obiettivi. Lavoriamo per i nostri tifosi, vogliamo che quando torneranno al Via del Mare vedano una squadra alla loro altezza”.
OBIETTIVI. “Non era facile valorizzare la rosa con innesti di qualità. Perché il progetto è futuro, ma volevamo sempre tenere accesa la speranza per essere vicini ai posti validi per la promozione, per poter sfruttare ogni occasione. Non dimentichiamo però che questo è un campionato talmente difficile che non è impossibile rischiare di retrocedere nonostante una grande rosa. Non era facile nemmeno creare un patrimonio di talenti, per prima squadra e settore giovanile, che non c’era, né dare nuove strutture al club. Abbiamo fatto il possibile seguendo questi aspetti, e credo che sia stato realizzato un bel vestito che ora deve modellarsi sulla squadra. Con chimica, convinzione e superamento delle criticità tipiche di una via nuova ci possiamo togliere sempre più soddisfazioni”.
CAMPIONATO. “La rosa è completa in ogni reparto, con alternative, giovani ed elementi di sicura affidabilità ed esperienza per il presente. Mi avessero detto in estate che avrei potuto realizzare questa quantità di innesti, non ci avrei creduto. Ci sono le potenzialità per ottenere risultati importanti, anche migliori di quelli che abbiamo ottenuto. Questi ultimi sono stati il frutto di fattori esterni all’aspetto tecnico, come il Covid del tecnico, gli infortuni di calciatori sempre stati sani e l’assenza dei tifosi, per noi sempre aspetto fondamentale”.
GIOVANI. “I giovani italiani costano l’ira di Dio. Nessuno te li regala, costano tantissimo e prenderli in prestito per crescerli ad altri non ha senso. Io ho sempre agito così, cercando di creare una base per crescermi i talenti in casa. Abbiamo investito sugli stranieri perché, a parità di talento, hanno prezzi molto più abbordabili. Sono dovuto andare in mercati non usuali. Se lo fa l’Udinese sono fenomeni, lo fa Corvino e mi dicono che non lavoro con gli italiani. Ho lasciato la Fiorentina con 7 titolari italiani. Lasciai il Lecce con tantissimi italiani, giovani e non. Non ho nulla contro i talenti italiani, ma ogni club ha dei costi, non siamo scuole calcio e dobbiamo lavorare sulle potenzialità per raggiungere degli obiettivi. Se avessimo i fenomeni dentro casa saremmo tutti più contenti, altrimenti vanno cercati pure al Polo Nord. E devi essere bravo per arrivarci al Polo Nord”.
PETTINARI. “Con chi ci ha espresso la volontà di andare via abbiamo detto che sarebbero stati accontentati, ma che il Lecce non doveva essere danneggiato. Abbiamo provato a venderlo. Attualmente l’attaccante non rientra nei nostri piani“.
YALCIN. “Sapendo le caratteristiche che servono a questa squadra, la nostra fantasia ci fa cercare situazioni a noi congeniali. Era un’idea inizialmente impossibile, ma strada facendo ci sono stati degli spiragli e abbiamo colto l’occasione importantissima. Servivano altri elementi per allungare il parco attaccanti giallorosso, ed ha caratteristiche utili al gioco di Corini, di grande qualità”.
MAGGIO. “Eravamo contento di ciò che Adjapong stava facendo e di come lo stava facendo. Volevamo un elemento offensivo sulla fascia destra, pur sapendo di pagare qualcosa sul piano difensivo. Purtroppo c’è stato questo infortunio. Sapevamo che Maggio stava risolvendo il contratto con il Benevento e l’abbiamo chiamato. Aveva in piedi delle offerte, e l’abbiamo subito messo in difficoltà. Ha deciso così di dire di sì al Lecce, preferendolo alle tante altre alternative”.
Grazie Direttore….?❤????
Ben fatto Direttore ora tocca a Chi di dovere Assemblare questi validissimi elementi a disposizione il tempo ti darà e ci darà ragione perché noi siamo il Lecce e forza ragazzi Sempre forza Lecce.
Corvino è un extra-lusso per la serie B
Grande impegno e professionalità. Ora tocca a Corini…..
Diglielo ai Ds sa tastiera
se lo fa l’Udinese, sono fenomeni. Se lo fa Corvino si dicono altre cose, io ho lasciato la Fiorentina con tanti italiani, idem a Lecce, però vengo etichettato così. Io lavoro sulle potenzialità importanti”.
The Crow. L’unico inimitabile. E ce l’abbiamo noi!
Massimo rispetto per Corvino per lui parla il curriculum ma non sono d’accordo sui stranieri secondo me in Italia nelle categorie inferiori ci fior di calciatori secondo me
in questa fase di pandemia è l unica strada percorribile per avere una US LECCE con i conti in ordine le parole ds sono esatte
Leggo e penso… Poveretti quelli che scrivono male di questo grandissimo DS, del nostro fantastico presidente e di quella meravigliosa società di calcio qual è l’U. S. LECCE. Quei poveretti hanno serissimi problemi… Preghiamo per loro e per le loro famiglie.
Si sicuramente hanno bisogno di curati da brava gente che faccia capire loro che siamo il Lecce, ma non le squadre sostenute dagli arabi ?
Ora Corini non ha più alibi… è ora che dimostri di cosa sia capace… non c’è più tempo per le parole… d’ora in poi contano solo i fatti… vediamo che sa fare!!!
Corini é un grande allenatore ve lo dice uno che segue il Lecce da oltre 50 anni. Prendevo il treno, avevo solo 7 anni, per andare a vedere il mio Lecce, ora ne ho 62, fate voi ho risposto sempre presente. Fidatevi Corini é un grandeeeeeee.
Ne hai visti tanti allora, complimenti Marcello. Ti posso chiedere una parere su Zeman? Possibile che se lo son dimenticati tutti? Tu che ne dici?
Zeman era un grande allenatore con la pecca di curare poco quanto nulla la fase difensiva, ma ora inizia ad avere una certa…
Chi doveva proseguire sulla sua traccia era il figlio (allenatore anche lui), ma evidentemente non ha lo stesso carisma del padre (al di là del fatto che poi potrebbe anche lui essere penalizzato dal personaggio che era, appunto, suo padre)!