dfsIl centrocampista danese è stato uno dei migliori (se non il) in casa Lecce durante la poco felice partita di ieri contro l’Ascoli. Il rendimento positivo non è solo una sensazione: le statistiche parlano di un ragazzo calatosi perfettamente nella nuova esperienza.

Se la prima fa ben sperare, la seconda è la conferma, la terza…fa entusiasmare. Nonostante il brutto tonfo casalingo, il Lecce registra la terza prestazione sopra la sufficienza di Morten Hjulmand, centrocampista classe 1999 giunto a gennaio dall’Admira Wacker Modling, ultima classificata della Serie A austriaca. Rispetto alle prime due esibizioni, gare in cui Hjulmand ha agito da play, c’è stato il cambiamento di ruolo: il danese ha giocato mezzala destra. Nello stesso slot, Hjulmand ha giocato una delle ultime gare in Austria, ovviamente con la maglia dell’Admira contro il Rapid Vienna.

NUMERI OK. Scorrendo le statistiche individuali di Hjulmand, si denotano dati molto più confortanti anche rispetto alle partite giocate in Austria. L’apice del rendimento di Morten è stato proprio Lecce-Ascoli 1-2, punto più alto di un’ascesa iniziata già dallo spezzone disputato al posto di Tachtsidis in Lecce-Empoli 2-2. Il 74% di azioni riuscite (40 su 54 totali) non è stato mai raggiunto da Hjulmand in una partita giocata per intero. Altri segnali arrivano dalla scomposizione dei dati. Nelle tre presenze con il Lecce, Hjulmand ha sbagliato pochissimi palloni: lo dicono le percentuali di passaggio: 89% ieri (35/31), 88% in casa Pordenone (40/35) e addirittura 100% nella porzione di partita contro l’Empoli (13/13). Alla statistica erano avvezzi, ma non abituati, anche i supporter dell’Admira (efficienza più volte superata a fine 2020).

Uscendo dall’alveo della fredda statistica, il 21enne è sembrato uno dei pochi elementi in palla in una serata in cui il Lecce ha perso il bandolo della matassa nella lettura di alcune situazioni. Il tackle scivolato (video successivo) con cui ha chiuso un’iniziativa di Sabiri nella prima frazione palesa una freddezza non caratteristica per un giovane anche in azioni spinosissime, per lo più dopo il brutto pareggio incassato.

L’ASSIST. Hjulmand, pulito e pregevole negli intercetti palla, centrati soprattutto a inizio partita, quando Corini ha comandato il pressing alto, nella ripresa ha servito un letterale assist d’oro a Massimo Coda, sprecone da solo davanti a Leali (video successivo). Anche il passaggio quasi vincente nasce da uno dei sette palloni “puliti” dal danese, a suo agio anche nelle situazioni di proiezione offensiva dopo i primi due caps da schermo davanti la retroguardia.

BELLE SPERANZE. Insomma, il Lecce ha a disposizione un elemento dalle prospettive più che interessanti. La delusione per il capitombolo interno resta, soprattutto se si pensa che nel girone di ritorno vi era bisogno di accelerare visti già i punti persi tra novembre e dicembre. In un periodo però dove a livello di squadra si fatica a trovare una quadra giusta per ridurre al minimo gli episodi negativi, la possibile esplosione di Morten Hjulmand resta senza dubbio una delle note più liete di questo inizio 2021. L’augurio è di vedere sempre prestazioni così da parte del danese. L’etichetta di “crac“, come si è soliti descrivere oggi i giovani talenti sbarcati in un contesto più quotato rispetto al precedente, è dietro l’angolo.