La Gazzetta dello Sport (a firma di Giuseppe Calvi) traccia un profilo tecnico, tattico e umano dell’attaccante spagnolo in forza ai giallorossi.

A Pablo Rodriguez sono bastati 214 minuti per far girare tutto il Lecce intorno a sé, e non solo per lo score accumulato fino a questo momento. Quattro reti in sei presenze, con una media monstre di un gol segnato ogni 54 minuti. E se lui segna il Lecce non perde: è successo contro Vicenza, Empoli, Brescia e Cremonese.

NESSUN PROBLEMA CON LA LINGUA. “Io capisco l’italiano, però ho ancora bisogno di tempo per parlarlo bene”.

La Rosea ricorda, poi, anche l’arrivo a Lecce dal Real Madrid a titolo definitivo, grazie alla mediazione di Pantaleo Corvino, anche se il club spagnolo mantiene un diritto di recompra o una percentuale sull’eventuale cessione di Pablito. Il contratto su cui lo spagnolo ha messo la firma con il Lecce, invece, è di durata quinquennale.

DEDICHE. “Vorrei fare una dedica a due miei compagni del vivaio del Real. Sono stati con me nel Castilla: Toni Evidias, portiere ancora in quella squadra, ed Eneko Delgado, centrocampista, che ora è all’Atletico Bilbao”.

INTERESSE DEL LECCE PER PARK MARVIN. “Mi sento con lui, parliamo della mia fantastica avventura in Italia, però non ho mai saputo ufficialmente dell’interessamento del Lecce”.

IL MODELLO. “Haaland ha bruciato le tappe. Ovviamente però è solo un riferimento ideale. Io ancora non ho fatto niente”.

ENTUSIAMO DEI TIFOSI. «Ma per strada mi riconoscono in pochi, anche per il fatto che le mascherine non aiutano. Non vedo l’ora di vedere il Via del Mare pieno di tifosi che esultano».

NON E’ FIDANZATO. «No tengo, sono single».

SOLO LECCE. «Penso solo al meglio in maglia giallorossa. Mi vedo con questa squadra nel 2025, io protagonista in Serie A».

SOLDI DA PARTE PER LA FAMIGLIA. «Aiuterò papà Francisco, che lavora in un supermercato, mamma Carmen, impiegata in un call center, e mia sorella Alexia, che ha 15 anni. I miei genitori hanno capito la mia scelta, non mi hanno ostacolato; sin da bambino, per me esisteva solo il pallone. Crescendo, mi sono appassionato alla boxe e, quando sono in vacanza, mi diverto proprio con i guantoni. Mi mancano tanto, la mia famiglia e i miei amici. A Lecce, però, ho trovato il paradiso».