Ieri pomeriggio era in programma un importante passo per la rinascita del calcio a Trapani. Il sindaco Giacomo Tranchida aveva convocato, presso gli uffici del Comune, tutti gli imprenditori che hanno presentato una manifestazione d’interesse. Il fine ultimo del politico era di coagulare le forze imprenditoriali. La cosa non è andata a genio a De Picciotto, che ha detto la sua ai colleghi di trapanigranata.it
Battuta di arresto nel processo di rinascita del Trapani. L’idea di unire i gruppi imprenditoriali interessati al sodalizio è tramontata sul nascere. Difficilmente, scrive La Repubblica (ed. Palermo) si sono viste società di calcio gestite da più proprietà. La riunione, finalizzata all’ipotetica riunione, non ha visto la partecipazione di Renee De Picciotto, assente all’appuntamento ma presente in città per altri investimenti. L’italo-svizzero aveva già reso nota la decisione, palesando la sua contrarietà a una sorta di cordata: “Non partecipo alla riunione di domani perché avevo preannunciato di avere un progetto da solo. Il tentativo di mettere la gente insieme non è per me convincente. Lascio fare la riunione e mi adeguerò al bando se ce ne sarà uno».
De Picciotto ribadisce la propria volontà di investire sul nuovo Trapani, che dovrà rilevare il titolo del Dattilo, squadra di Serie D, ma, continua “non mi voglio associare con gente che non conosco in un progetto che è già complesso”.
All’appuntamento organizzato dal sindaco erano presenti i rappresentanti della cordata dell’imprenditore palermitano Ettore Minore, concorrente di De Picciotto, Roberto Lio, per conto della cordata serba capeggiata da Zoran Popovic e un legale, Francesco Di Deco, che non ha ancora rivelato il nome del gruppo che lo ha inviato.