Il centrocampista della Salernitana Francesco Di Tacchio ha parlato ai microfoni di “Le Cronache”. Ecco le sue parole raccolte da PianetaSerieB.
LOTTA PROMOZIONE. “E’ sicuramente bello trovarci a -1 dalla A diretta. Abbiamo lavorato duramente per essere nelle zone alte ma il dispiacere più grande in questo momento è non avere accanto a noi i nostri tifosi. In questa fase la tifoseria avrebbe potuto darci una spinta in più. Finora siamo stati bravi a mantenere un ottimo rendimento in casa, ma se ci metti la spinta dell’Arechi in più avremmo avuto un indubbio vantaggio ulteriore. Quando giochi a Salerno da avversario avverti qualcosa di diverso e sarebbe potuto essere così anche in questo rush finale. Quello di lottare per la promozione non è un obiettivo maturato di recente. Siamo partiti a metà agosto ed abbiamo lavorato solo ed esclusivamente per raggiungere questo traguardo e per scrivere una pagina importante per Salerno. Il campionato di B è difficile, ci sono molti alti e bassi, ma noi siamo stati bravi a rimanere costanti e continui. Ormai le gare sono sempre più poche ma siamo lì ad un punto dal secondo posto e dobbiamo lottare fino alla fine. Ci sono ancora 24 punti in palio, abbiamo quattro scontri diretti in casa e daremo filo da torcere a tutti perché vogliamo andare in serie A. Una categoria importante sia economicamente che per la visibilità che quel palcoscenico può dare a tutti noi. Io ho 31 anni e l’unico modo per arrivare a giocare in serie A è farlo raggiungendola con la Salernitana”.
DIFFERENZE VENTURA-CASTORI. “Mister Ventura amava partire dal basso, costruendo il proprio gioco con i difensori e spesso con il portiere. Mi sono adattato in un ruolo che non avevo mai fatto in carriera e posso dire che grazie a lui sono migliorato tantissimo. Ho lavorato molto per fare al meglio quello che mi chiedeva e devo dire che mi sento cresciuto come calciatore. Sono fautori di due filosofie calcistiche diverse. Mister Castori fa un altro calcio, spesso devo buttarmi sulla linea dei difensori per creare la superiorità numerica nella nostra area di rigore. E’ molto più simile a Gattuso, altro allenatore che mi ha dato tanto nella mia esperienza a Pisa. Anche lui costruì una squadra basata sulle ripartenze in velocità e sulla impenetrabilità difensiva ed alla fine battemmo il Foggia di De Zerbi, una squadra fortissima, sulla carta molto più di noi. Nel calcio, però, non sempre i più forti vincono”.
Sicuramente ve lo meritate,ma sarà per il prossimo anno
“Le gare sono sempre più poche….” l’ha detto veramente??