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Rodriguez: “Lecce è il mio paradiso, voglio portare i giallorossi in A. E sogno il Via del Mare pieno”

L’attaccante del Lecce è stato protagonista, assieme al giovane allevatore salentino Giulio Apollonio, della puntata di Growing Together, il format di DAZN che racconta giovani talenti e startup locali. Nel corso della stessa lo spagnolo si è raccontato agli spettatori.

DIMENSIONE. Arrivo da Gran Canaria, l’isola della Spagna che ho lasciato per giocare nella cantera del Real Madrid, l’Olimpo del calcio. Vivevo in un paesino che si chiama Valsequillo e sono orgoglioso di poterlo rappresentare e poter portarne il nome in tutto il mondo. In questa stagione invece ho trovato il mio paradiso e la mia dimensione in Puglia, vestendo la maglia del Lecce. Sento che questa è la maglia giusta per crescere tanto. È la mia prima tappa come professionista dopo aver giocato nel Real Madrid Castilla non avendo ancora nulla del giocatore professionista. Per me è sempre stato un sogno arrivare tra i grandi, ma non mi pongo limiti e ho ancora il futuro davanti per migliorarmi lavorando sodo”.

LECCE. “Ciò che vedo nel futuro è la città di Lecce e la possibilità di salire e giocare in Serie A. Quando sono venuto qui sei mesi fa per me è stato molto difficile perché ero solo, proveniente da un altro Paese e senza nessuno accanto. L’aver avuto il Covid, poi, ha complicato tutto. La città di Lecce è bellissima, molto simile a Gran Canaria visto che c’è il mare vicino, la gente è davvero accogliente ed il cibo è fantastico”.

TIFOSI. “Non sappiamo se e quando sarà possibile vedere lo stadio pieno, ma ho avuto modo di capire cos’è la nostra tifoseria. Prima di arrivare nel Salento ho infatti visto i video del Via del Mare. La verità è che è impressionante, quasi una follia giocare con al fianco molta gente che non smette di incitarti e cantare durante tutta la partita”.

CORVINO. “Mi ha trattato subito come un figlio ed ha sempre avuto grande fiducia in me. Mi ripete di non abbassare la guardia e di dare sempre il massimo per ottenere tutti gli obiettivi a cui la squadra punta. Di conseguenza potrò crescere come persona e come calciatore”.

REAL. Raul è stato un giocatore molto scaltro e reattivo ed io mi rivedo in questo tipo di qualità. Quando è diventato allenatore è stato poi bellissimo poter imparare qualcosa ogni giorno direttamente da colui che ammiravo in televisione.  Sono cresciuto vedendo anche i video di Ronaldo il Fenomeno, un altro grandissimo che ha vestito la camiseta blanca. La vittoria in Youth League con il Real è stata un sogno per noi ragazzi, abituati a vedere i grandi giocare la Champions League”.

RUOLO. “Sono un po’ atipico per quella che è la mia posizione in campo. Non salto infatti di testa per toccare il pallone, spero invece sempre che arrivi palla a terra e gioco molto per la squadra. La mia esultanza? Prima di una partita alcuni amici al telefono mi dissero di fare un gesto dedicato a loro in caso di gol, mi è piaciuto ed ora è diventato una mia peculiarità”.

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