Massimo Neri, preparatore atletico del Lecce dal 185 al 1991, parla a Il Quotidiano di Lecce (intervista di Antonio Imperiale), di come i giallorossi dovranno affrontare dal punto di vista fisico e mentale questa mini sosta in attesa del tour de force di maggio.

LE PAROLE DI MAZZONE. «Sor Carletto lo ripeteva sempre: in campo si va con testa e gambe. Sarà indispensabile lavorare in questi giorni di pausa per ritrovarsi il primo di maggio nelle condizioni migliori perché le seconde supportino adeguatamente la prima».

STOP ALLA SERIE B. «La sospensione del campionario mi pare comunque una scelta di buon senso, perché consentirà di recuperare le gare non giocate per il virus, e di gran lunga disputare il finale con una classifica reale, senza situazioni virtuali. La sosta forzata indubbiamente interrompe lo stato di grazia di chi viveva un momento positivo, favorisce le squadre che accusavano problemi di condizione o di infortuni. Una pausa così lunga dà una mano per risolvere le difficoltà nelle quali magari ci si muoveva. Chi stava bene, già caricato mentalmente, deve lavorare per ripartire con la stessa identità e con la stessa condizione fisica».

TOUR DE FORCE. «Quattro partite in dieci giorni saranno come un mini torneo a spazi ristretti ad altissimo rischio. Allora non ci sarà più il tempo di allenarsi, dovendo giocare una partita dopo l’altra maledettamente ravvicinate, per cui le condizioni per il finale della stagione regolare o magari per i play off, bisogna determinarle in questo mese di aprile».

PROGRAMMARE IL LAVORO. «Ci vorrà la più accurata delle attenzioni, senza lasciare da parte alcun dettaglio, sotto tutti gli aspetti. Un lavoro mirato, mantenendo al meglio chi stava già bene e migliorando le condizioni degli altri, di quelli che non erano allo stesso livello, far trovare già il ritmo a quelli che sono magari stati fermi. Determinante l’intensità degli allenamenti, molto importante l’attenzione all’alimentazione. Il Lecce conta su un nutrizionista assolutamente bravo come Mirko Spedicato».

CONDIZIONE FISICA E PSICHICA. «Sarà cruciale la capacità di gestire le tensioni che sono ancora più alte di quelle del campionato. Le insidie dei contraccolpi psicologici sono in agguato. Si è arrivati alla sosta con un esempio clamoroso di ribaltamenti come quello di Salernitana-Venezia, che nei minuti di recupero ha riportato i campani ad un solo punto dal Lecce che era tornato a fare il largo e che adesso si troverà a dover far fruttare al massimo il punticino di vantaggio. Bisognerà evitare lo stress ambientale, la pressione che logora. Il Lecce sotto questo aspetto ha il grande vantaggio di contare su un presidente come Saverio Sticchi Damiani e su una società straordinariamente vicina, ma capace di accompagnare con intelligenza la squadra».

ESPERIENZA IN CAMPO. «Penso a Maggio, a Lucioni, a Mancosu che sarà recuperato e pronto a portare il suo contributo sul piano tecnico e psicologico, a Coda che si sta dimostrando non solo per i gol. Penso alla forza dei giovani scelti con grande oculatezza da Corvino».

ULTIMA VOLATA. «Penso che l’Empoli che ho visto fortissima sul piano dei valori individuali e della squadra sia già sulla via giusta. Per il Lecce si fanno importantissimi lo scontro diretto fra Salernitana e Monza e quello che i salentini giocheranno in Brianza. Sono incontri da sei punti. Corini insieme con tutto il suo staff sono già arrivati fin qui. Sapranno gestire al meglio questo finale così importante».