Icone passate e presenti, tradizione ma anche futuribilità. Tante le caratteristiche interessanti del nuovo tris di kit che rappresenteranno il Lecce 2021/22.
Prima uscita pubblica delle divise con le quali si misureranno i calciatori del Lecce nella stagione appena ufficialmente avviata. Presentate stamattina all’Acaya Golf Resort, le maglie ufficiali 2021/22 hanno come da tradizione attirato attenzione, curiosità e passione di decine di migliaia di tifosi salentini che la considerano come una seconda pelle. Un’attenzione meritata per i prodotti del marchio autoprodotto M908, i quali meritano un approfondimento ad hoc.
GIALLOROSSA. La prima maglia è stata associata, in fase di presentazione, all’icona della tradizione. Difatti posso si discosta dall’immaginario collettivo, ma anche dell’effettivo trend andato storicamente per la maggiore, della divisa casalinga del Lecce: maglia a righe di ampiezza medio-sottile giallorosse. Tutto come da prassi a primo colpo d’occhio, ma andando nel dettaglio le peculiarità non mancano affatto.
A partire dai colori: il giallo torna più chiaro, meno limone e più tendente al pastello. Per instaurare un parallelo, ricorda molto quello della storica divisa total yellow di fine anni ottanta. Una maglia che diventa unica andando a snocciolare le caratteristiche della livrea. La manica interamente gialla, con piccoli inserti rossi e blu, non la si vedeva da tempo. Idem per quanto concerne il colletto a V, giallo con bordo sottilissimo interamente giallo. Quest’ultimo, dunque, è il colore che domina dopo diverse stagioni di parità o prevalenza del rosso. Cinque in totale i “pali” rossi che rigano la maglia. Questi ultimi si allargano leggermente nella parte inferiore grazie all’accostamento del blu.
Blu sono anche i calzoncini, come avviene oramai da 13 anni con continuità, con i classici richiami giallorossi ai lati. Già annunciata comunque la produzione anche di quelli rossi da utilizzare specificatamente in alcune trasferte qualora la combinazione cromatica con l’avversario lo vada a richiedere (di solito in casa di squadre con blu o azzurro sulla maglia).

BIANCA. Come da consuetudine, la divisa da trasferta è caratterizzata dal bianco totale, ma fino ad un certo punto. Fatta eccezione per le maniche, monocolore con due sole striature giallorosse ai bordi, tutto il corpo del secondo kit è caratterizzato dalla riproduzione in chiaroscuro del rosone della Basilica di Santa Croce (da qui il richiamo all’icona del territorio). Riproduzione a 180° e non intera, con il centro del rosone posto sul fianco, in modo che ne vengano apprezzati i dettagli grazie allo zoom.
Dettagli barocchi esaltati anche e soprattutto dallo spicchio giallorosso che conferisce un sapore moderno ad una tenuta altrimenti fortemente “classicista”. Colletto a V in questo caso non monocolore, con il giallorosso ad affiancare il bianco nella parte sinistra. Totalmente bianco con piccole strisce giallorosso, infine, il calzoncino.

BLU. La più particolare delle tre maglie è, senza dubbio, la terza. Soprattutto perché unica, e non solo nella storia del Lecce. Non tanto per l’accostamento tra l’azzurro della parte destra ed il blu notte della sinistra, intervallati sul colletto a V, sotto lo stemma stemma (con un interessante effetto-ombra) e sui calzoncini dagli inserti giallorossi. Quanto, piuttosto, per la presenza di una vera e propria foto della Curva Nord all’altezza del cuore.
Il club ha infatti voluto omaggiare il “dodicesimo uomo” stampandolo sul petto, andando a raggiungere livelli allegorici raramente visti in passato su una maglia da calcio. A dare ulteriore unicità alla divisa la presenza del verde fluo che crea un effetto graffio in diagonale sulla parte anteriore, oltre a caratterizzare assieme al giallorosso gli inserti di maniche e pantaloncini. Uno slancio ambizioso che, a prescindere dai gusti, è giusto apprezzare.

Bellissime maglie ora tocca al gruppo farle diventare grandi.
Si vola in A e in Europa?
Si vince una coppa Italia?
Un impresa come l’ha fatta Cagliari e Vicenza,forza Lecce vinci !!
Belle le seconde maglie, ma avrei preferito vedere qualcosa di particolare su quella classica che a mio parere è una delle maglie più belle
Mediocri.
?
Il bello di autoprodursi le maglie…..sono davvero “tue”!
La prima è semplice, pulita dunque bella seppur non entusiasmante.
La seconda è splendida come ogni cosa relativa al nostro barocco.
La terza non corrisponde ai miei gusti personali tuttavia è assolutamente apprezzabile nell’idea. Senza il fluo sarebbe stata stupenda!