Nel 2013 Mancosu partecipò allo show sannita da avversario, tre anni dopo fu prima storica promozione cadetta dei campani. Pari-spettacolo nell’ultima sfida.

Seconda trasferta di campionato della stagione per il Lecce, di scena venerdì nell’anticipo di Benevento. Un match, oltre che importante per la classifica, anche dal sapore speciale per l’ex Baroni e che presenta ostacolo non da poco per i salentini, spesso battuti su un campo a lungo rimasto tabù. Le due formazioni si sono affrontate 11 volte nella loro storia nel Sannio tra Serie B e C.

Il bilancio sorride ai sanniti: 7 vittorie a 1, più 3 pareggi. La primissima fu un match di Serie C 1936/37 che, concluso con un perentorio 3-0 per i locali, lasciò intendere quale sarebbe stato il rapporto del Lecce con l’ai tempi Santa Colomba. Solo nel 1950, alla terza occasione, arrivò il primo punto, in seguito ad un match concluso a reti bianche. Altri due ko di C negli anni settanta prima di una lunga assenza causata dalla netta distanza di categorie tra due società che si stabilizzavano rispettivamente tra terza e quinta serie (Benevento) e tra A e B (Lecce).

Solo la retrocessione coatta dei Lupi in Prima Divisione ricongiunse le due giallorosse, trovatesi di fronte il 15 settembre 2013 con dominio di un lanciatissimo Benevento. Finì 4-1 con gol di Mancosu, doppio Evacuo, Mengoni e Miccoli e per Moriero l’esonero si rese pura formalità. Il Lecce si vendicò tuttavia pochi mesi dopo, eliminando la formazione di Brini dai playoff anche grazie all’1-1 dell’andata che portò (ancora) le firme di Miccoli e Mancosu.

Due stagioni e per gli Stregoni fu comunque trionfo con tanto di prima promozione in Serie B formalizzata proprio nel netto 3-0 rifilato alla formazione di Braglia: eroi dei locali furono Mazzeo (doppietta) e Cissè. Tre reti campane, ma altrettante salentine, nel pirotecnico 3-3 del primo turno 2018/19, quando Liverani mise le carte in tavola dominando per un’ora al Vigorito, salvo subire la rimonta dei quotati e favoritissimi locali targata Massimo Coda, autore su rigore del 3-3 finale.