Il primo dirigente dei sanniti, intervenuto a Ottopagine, parla del momento positivo della sua squadra dopo quattro vittorie consecutive succedute a tre sconfitte.

“La nostra squadra aveva bisogno di un periodo importante per amalgamare interamente ogni elemento. Eravamo reduci da una stagione anomala, in cui la condizione fisica ha giocato un ruolo importante. Dopo tre sconfitte di fila, figlie di un gioco deludente, i ragazzi si sono guardati in faccia e hanno capito che bisognava cambiare atteggiamento. Ciò è avvenuto anche grazie alla preparazione del nostro allenatore. C’è stata una discussione importante tra il direttore, l’allenatore, e qualche altro membro dello staff. Sono state suggerite alcune modifiche, ma non sono state assolutamente imposte. Così abbiamo ritrovato la quadra. Non si cambia allenatore perché lo vogliono i tifosi o perché lo suggeriscono ex calciatori. Adesso siamo in fase di ripresa. Non credo ci sia distacco tra tifosi e squadra. Chiaramente stiamo vivendo una situazione di emergenza e tutti, a partire dalla società, provano a dare il contributo affinché il virus circoli meno. Abbiamo adottato un’altra vantaggiosa misura di vendita dei biglietti. Ma, complici gli orari assurdi in cui si gioca e le promozioni Sky, è difficile portare gente allo stadio. La squadra è l’anima della città, i ragazzi in campo hanno bisogno di sentire vicino il pubblico. Sarebbe una tragedia per la squadra perdere il proprio pubblico. Il Benevento è una ricchezza, non Vigorito. Il presidente è semplicemente un tifoso.”