I giallorossi hanno sofferto tantissimo assenze e infortuni soprattutto a difesa del proprio portiere.

Come già più volte ribadito, questi sono giorni importanti in casa Lecce per recuperare uomini, energie e condizione. Sotto quest’ultimo aspetto la lente d’ingrandimento è puntata, forse più di tutti, sui difensori centrali. O meglio sul difensore centrale, ovvero quello chiamato ad agire da spalla al capitano e leader Fabio Lucioni, ruolo troppo spesso rimasto senza padrone in questa stagione.

I dati dei gol ma anche dei tiri subiti ci dicono che il Lecce ha sofferto maggiormente quando, per forza di cose, ha registrato continue alternanze nella posizione di centrale sinistro della difesa. Un ruolo che inizialmente sembrava poter essere di Alessandro Tuia, il quale proprio sul più bello ha iniziato il suo calvario lasciando libera una posizione che aveva visto alternarsi gli ex Meccariello e Bjarnason (solo a Cittadella) prima dell’affermazione di Kastriot Dermaku.

Con l’italo albanese titolare fisso il Lecce ha vissuto il suo miglior momento in assoluto della stagione, quello che lo aveva lanciato fino al primo posto solitario. Da Lecce-Parma a Lecce-Vicenza Dermaku è sempre stato titolare al centro della difesa ed i salentini avevano vinto 6 gare, pareggiandone 2 e perdendo solo, ingiustamente, a Pisa. Una vetta condita da palma di miglior difesa del torneo, quella che spesso coincide con la promozione. E visto che quello è l’obiettivo della truppa Baroni ad una maggiore solidità il Lecce è chiamato assolutamente ad ambire. Trovare un partner ideale e fisso a Lucioni sembra essere la strada maestra in tal senso (nell’ultimo periodo se ne sono alternati 4 e la difesa è tornata a tremare), ma è chiaro che le energie disponibili saranno una discriminante fondamentale.