Un inatteso comunicato apre la crisi societaria dei sanniti. Ecco le parole dell’ex patron:
Il presidente Oreste Vigorito comunica alla città, alla tifoseria, alle Istituzioni e a tutti quelli che in questi anni di meravigliosa esperienza lo hanno accompagnato che nei prossimi giorni chiederà un incontro con il sindaco della città, Clemente Mastella, al fine di consegnare nelle mani dello stesso il titolo sportivo del Benevento Calcio non avendo la volontà di iscrivere il club al prossimo campionato. Nulla potrà cancellare gli anni vissuti, il ricordo e l’affetto ricevuti dalla città e dall’intera provincia ma è arrivato il momento di mettersi da parte lasciando ad altri il compito di tenere in alto il nome del Benevento Calcio.
Mi auguro che Vigorito cambi idea, dispiace che una squadra come il Benevento
lasci la B. Per il resto anche io sono dell’avviso che noi salentini siamo fortunati ad avere una società del genere.
C’è poco da ridere visto le faccine. Baciate a terra che abbiamo questa società, tutto ciò è la dimostrazione che siamo non fortunati, ma di più.
Queste situazioni qui dovrebbero farci apprezzare ancora di più quello che stanno costruendo SSD e Liguori. Non essere sotto scacco del presidente provincialotto di turno, che non ammette di ricevere critiche forte del fatto di non avere concorrenza, è la cosa per cui, più di tutte, bisogna essere grati a questa dirigenza. Ora vedrete che dovranno andare col cappello in mano a chiedergli di restare, l’alternativa per loro sarebbe la serie D. D’altronde, chi mai vorrebbe investire in un paesotto sperduto tra le montagne. Questo chiaramente Vigorito lo sa e ci marcia.
Ovvio che ciascuno ama il luogo delle proprie origini, ci sta anche non vedere e non apprezzare altro, ma definire Benevento un paesotto sperduto tra le montagne è quanto meno ingeneroso e lo dico da leccese innamorato perso della mia Lecce: Benevento ha qualche migliaio di anni di storia e peraltro un centro storico incantevole che sta lì a testimoniarlo per chi voglia verificare.
Detto ciò è vero – e condivido – che il progetto architettato da Sticchi & Co. sembra meno fragile di quello accentrato nelle mani di solo investitore. Tuttavia, non mi azzardo a fare valutazioni: è probabile che p.e. il bacino di utenza attuale o potenziale di riferimento sia meno esteso, ma sono sicuro di aver letto negli anni diversi motivi di stanchezza da parte di un imprenditore che non ha fatto certo poco per la sua terra e per la propria passione.
Potremmo prendere Glick per la difesa e Lapadula per l’attacco.
Mi auguro che tutto si risolva e che il Benevento trovi una stabilizzazione. Non vorrei vedere il calcio italiano appannaggio del solo Centro-Nord.
Qualche anno fa ci siamo passati anche noi, è sempre bene ricordare da dove si è partiti invece di gioire per le disgrazie altrui.
Le stanno provando tutte per far tornare il Vicenza in B
Ma dai, ancora parlate del Vicenza? Ma davvero? Cosa vuoi dire che adesso qualcuno ha pagato Vigorito per non iscrivere la squadra? O qualcuno sta bloccando la vendita della Reggina?
Tanto per la cronaca sono vicentino e credo che i Rosso meriterebbero di tornare in serie C. Zero progettualità, tanta improvvisazione.
Auguro di cuore al Benevento di rimanere B.
Mi piacevate molto di più quando venivate per tempo al Menti e non come ora che fate i frignoni
E non fare il permaloso che mo ti ripescano e stai contento. Mai contenti state
Hai ragione, basta con questo piagnisteo, quello che è fatto è fatto punto.
Quello che invece non sopporto riguarda le due tifoserie, la prima che annovera tra le proprie fila piccoli ridicoli razzisti in erba, l’altra che invece annovera tra le proprie fila esperti bombaroli che potrebbero fale altre e più piacevoli cose nella vita.
Detto questo Forza magico Lecce!!!
più che “annoverare fra le proprie fila esperti bombaroli” io parlerei invece solo di alcuni (e ripeto, solo di alcuni) irresponsabili da psicanalizzare, dotati di cervello infantile, che nella bomba carta vedono il mezzo per scaricare le loro pulsioni represse. E comunque, purtroppo, i “piccoli ridicoli razzisti in erba” e gli aspiranti “bombaroli” sono presenti, chi più chi meno, in tutte le tifoserie.