
La conferenza stampa della vigilia di Napoli-Lecce del tecnico giallorosso Marco Baroni.
FORMAZIONE. “Qualche avvicendamento ci sarà. Dobbiamo ancora definire bene il tutto, anche perché con l’Empoli abbiamo speso tanto e c’è da valutare bene tutto fino all’ultimo. Noi dobbiamo spendere sempre tantissimo dunque servono energie. Dobbiamo fare attenzione a risorse ed acciacchi dei ragazzi. Ci prendiamo ancora qualche ora”.
NAPOLI. “C’è poco da dire, si va a giocare in uno stadio incredibile contro un avversario che non ha nulla di meno rispetto alle altre big. Ha un attacco pazzesco. Ci sono tutte le grandi premesse per andare a fare una partita di grandissima concentrazione perché si sa che anche non sbagliando niente potrebbe non bastare. Intanto, però, devi provarci”.
EMPOLI. “Abbiamo preso un gol evitabile frutto di una serie di errori, frutto soprattutto di ingenuità di posizionamento al di là dell’aver perso palla. Però ci stava anche perché era un momento della partita in cui avevamo preso le misure. Riguardandola ci sono molte più cose positive che negative. Abbiamo alla lunga messo sotto un avversario bravissimo, soprattutto ad un avversario che è bravissimo a giocare in verticale ma a cui abbiamo concesso poco. Dobbiamo far meglio su certe situazioni, curando determinati dettagli. Abbiamo gestito benissimo la transizione sul gol, ma dobbiamo fare altrettanto se l’avversario gioca sotto palla. Dopo l’intervallo con i toscani c’era stato un momento difficile. Abbiamo terzini giovani e spesso presi dall’attaccare restavamo un po’ troppo larghi, invece di essere attratti dal rombo centrale. Così i centrali rimanevano un po’ troppo scoperti, poi li abbiamo richiamati ed è andata meglio. In A l’avversario deve far gol perché è bravo, senza dargli vantaggi come successo sul primo centro azzurro in cui la catena di sinistra era troppo larga”.
GIOVANI. “E’ il pensiero che deve cambiare andando oltre il concetto di necessità virtù. Giocare con i 2002 o 2003 deve essere la normalità, vedi altrove in cui giocano in Champions. Dobbiamo superare questo retaggio mentale che ci portiamo dietro. Gonzalez è un esempio di come serva osare. E’ chiaro che se si pensa che il giovane non sarà mai pronto, non lo sarà mai. Noi come società abbiamo le idee chiare”.
PONGRACIC. “Ha fatto un’ottima partita all’esordio. Purtroppo viene dalla spiacevole situazione in cui è stato spesso costretto ad allenarsi da solo prima di essere reintegrato. Devo valutare davvero chi ha recuperato quanto, non si tratta di fare pretattica per non voler dare vantaggi a Spalletti. In ogni caso abbiamo cinque cambi da sfruttare sempre, soprattutto in queste partite”.
BASCHIROTTO. “Non so dire se agirà sempre da centrale oppure farà il terzino in futuro, perché tutti i ragazzi sono concentrati sulla fame di lavoro in settimana da tradurre poi sul campo. Poi di esempi così, di gente partita terzino e divenuta centrale, ce ne sono tanti, vedi Chiellini. In ogni caso le sue caratteristiche non cambiano, è uno che va addosso e questo la fa in entrambi i ruoli. A noi serve gente come lui, poi si vedrà in che posizione”.
PASSATO PARTENOPEO. “Non mi guardo mai indietro, penso al presente. E’ chiaro che Napoli rappresenta il momento più bello della mia carriera, ho vissuto vicino a campioni e compagni straordinari che hanno fatto sentire campione anche me. Quella città sa apprezzare ed ha grande passionalità. Ora però ci torno da avversario ed ho detto ai ragazzi che dev’essere un onore giocare in quello stadio e servirà dare il massimo, dobbiamo farlo per noi e anche per i nostri avversari”.
PEZZELLA. “Anche lui viene un periodo in cui si è allenato fuori dal campo. Per ora ha un tempo, ma magari la testa lo potrà portare più in avanti. E’ un fattore importante”.
MERCATO. “Sono attento sul mio lavoro, tutto ciò che non fa parte della squadra mi porta solo via energia. Sono sereno, c’è fiducia e penso a migliorare i ragazzi che abbiamo. Poi sappiamo bene chi è il nostro responsabile”.
