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GdS – Bertolacci: “Lecce una piazza che consiglierei a chiunque. Sarei potuto tornare nel 2020…”

Il centrocampista classe 1991, ora in forza al Kayserispor, racconta i suoi trascorsi al Lecce in un’intervista alla Gazzetta dello Sport partendo dalla rete segnata nell’ultima vittoria dei giallorossi contro la Juventus.

IL 2-0 ALLA JUVENTUS CON UN SUO GOL. “Lo ricordo come se fosse ieri. Tiro di prima intenzione in porta davanti alla Curva Nord. Ho scavalcato il tabellone mentre dagli spalti partì un boato pazzesco. Il gol anche al ritorno nell’1-1 a Torino? Diciamo che quando ero a Lecce mi sono esaltato particolarmente contro i bianconeri. La rete al Via del Mare è indimenticabile, ma quella della stagione successiva mi ha ‘accompagnato’ per qualche anno. Il pareggio dello Stadium rilanciò il Milan nella corsa scudetto: quando mi sono trasferito in rossonero spesso i tifosi mi hanno ricordato quell’episodio”.

PIANO PARTITA. “De Canio ci chiese massima concentrazione e cura nei dettagli. Sapevamo che se avessimo commesso un errore la Juve avrebbe potuto approfittarne, arrivando in porta grazia ei colpi dei loro fuoriclasse. In attacco non erano concesse disattenzioni: nelle gare contro le big è difficile costruire occasioni e bisogna buttarla dentro alla prima palla buona”.

JUVE ALLA RICERCA DEL RISCATTO. “La Juventus vorrà dare un segnale ai propri tifosi. Il Lecce deve provare a sorprenderla mettendola in difficoltà nei minuti iniziali. Il punto di svolta sta lì. Se in avvio di partita riesci a renderti pericoloso senza soffrire in difesa il resto del match si rivelerà meno insidioso. Se seguo il Lecce dalla Turchia? Quando posso, lo guardo volentieri. Contro la Fiorentina mi sono piaciuti molto nel primo tempo, ho visto tanti elementi di capacità, giovani e già capaci di fare la differenza. Corvino è una vera garanzia”.

GIALLOROSSI. “Strefezza ha trovato la sua dimensione come esterno offensivo, Gonzalez può fare un bel percorso perché ha corsa e intelligenza. Alla Samp ho giocato con Askildsen e Falcone, già allora guardando Wladimiro gli dicevo che aveva davanti un futuro da protagonista in Serie A”.

MANCANO I GOL DELLE MEZZALI. “Si può lavorare su schemi, modalità d’inserimento e tiri in porta. Il fiuto del gol però è una cosa che viene da dentro, o ce l’hai o non ce l’hai. In un campionato tattico come la Serie A, nel quale le goleade non sono all’ordine del giorno, il guizzo di una mezzala o un tiro dalla distanza può cambiare la partita. Servono giocatori con questi colpi”.

SALENTO. “Lecce per farsi le ossa? Sì, è un ambiente che consiglierei a chiunque. Lì ho vissuto i momenti più belli della mia carriera. Ci sono una piazza esigente, un grande pubblico e lo stadio sempre pieno. Dall’altra parte però i tifosi apprezzano lo spirito di sacrificio. Anche quando i risultati sono deludenti ti stimolano a non mollare”.

INTRIGO DI MERCATO. “Tornarci? C’è già stata una possibilità alla fine del 2020. Tachtsidis aveva chiesto la cessione e la dirigenza cercava un nuovo centrocampista mentre mi ero appena svincolato dalla Sampdoria. Alla fine, purtroppo, la trattativa non decollò. Lecce sarà per sempre un pezzo del mio cuore”.

 

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Giannuzzo
Giannuzzo
1 anno fa

Proprio uno come lui servirebbe ora al centrocampo del Lecce

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