L’anno in via di conclusioni ha regalato ai tifosi giallorossi il meritatissimo ritorno in Serie A ed un approccio che fa guardare con fiducia al futuro

L’anno solare 2022 che si chiuderà alla mezzanotte di oggi passerà alla storia certamente come un anno da ricordare con affetto ed emozioni molto positive da parte dei tifosi del Lecce. Un 2022 che ha portato in dote la vittoria del campionato cadetto con annessa promozione in Serie A, nonché un approccio con la stessa che fa guardare al futuro con gran fiducia. Ma andiamo a ripercorrere le fasi salienti di questi ultimi dodici mesi.

L’inizio fu dettato dall’ennesimo inverno all’insegna del Covid, con il match contro il Vicenza rinviato all’infinito ma che, una volta giocato, ha portato in dote la vetta della classifica di Serie B a suggellare una strepitosa rimonta. I mesi a seguire saranno tuttavia tutt’altro che una passeggiata, tra vittorie pesanti come quella di Monza e sconfitte brucianti vedi Cittadella e Reggina. Proprio tra la Pasquetta calabrese ed il successivo match con il Pisa la più grande altalena di emozioni: dalla paura per una promozione che rischiava di sfuggire beffardamente per un pomeriggio no ad un trionfo da vera e propria finale anticipata in poche ore. E poi non c’è stato botto vicentino che poteva tenere: con il Pordenone è stato il tempo della festa.

La pausa estiva più corta di sempre e l’atipica Serie A interrotta dal Qatar portava con sé grandi sogni e speranze, paure e dubbi. Da lì la necessità di fare un mercato di cambiamenti e oculatezza. Ed ecco lì Corvino a portare in giallorosso Falcone e Baschirotto, Banda e Ceesay, Colombo, Pongracic e Umtiti. E Baroni ad approcciare alla Serie A come nessuno poteva francamente aspettarsi: all’altezza di tutti, persino del Napoli schiacciasassi, ed una sola partita sbagliata davvero, a Bologna. Prestazioni coriacee tante, punti pochi e le prime polemiche. Fino al trittico Udinese-Atalanta-Sampdoria in cui il Lecce si è ripreso quello che spesso gli è mancato. Con merito e seminando speranze che si proverà, un giorno non lontanissimo, a raccogliere.