Il pareggio a reti bianche maturato in terra ligure “tradisce” il punteggio finale

Il Lecce è in salute e le statistiche avvalorano l’ottimo momento della squadra salentina, a quota cinque risultati utili consecutivi, a cavallo dell’interruzione della Serie A per i mondiali in Qatar. L’avvio arrembante dei ragazzi di Baroni, padroni del campo almeno per metà del primo tempo precedentemente alla crescita dei padroni di casa contribuisce in modo considerevole al record stagionale di pericolosità offensiva. Ironia della sorte, il Lecce visto alla Spezia è stato il più pericoloso dell’anno: l’indice xG ha toccato quota 1.84, di cui 1.17 nel primo tempo, secondo come rendimento solo all’1.22 dei primi 45 minuti giocati in casa contro l’Atalanta.

Anche se le 14 conclusioni (3 in porta) erano equamente divise per frazione di gioco, la pericolosità si è concretizzata maggiormente nel primo quarto d’ora di gara con Strefezza al 4′ (0.06), Colombo al 6′ (0.04) e, al 12′, il trittico Blin (0.33)-Gonzalez (0.29)-Di Francesco (0.35). Secondo i numeri della ripresa, poi, un’importante pericolosità  si è ravvisata nelle occasioni di Colombo al 53′ (0.17) e Banda all’82’ (0.25). Lo Spezia, cresciuto di più nella ripresa, ha cercato la profondità con le progressioni di Nzola e Gyasi beneficiando anche di un apporto sprizzante del subentrato Agudelo. Lo 0.72 dei liguri è figlio di 2 tiri nello specchio su 9 totali. Bastoni al 16′ (colpo di testa alzato in angolo,0.06) e la parata di Falcone su Nzola al 48′ (0.20) sono state le sortite offensive più produttive dei ragazzi di Gotti insieme al colpo di testa dell’angolano al 24′ non nello specchio da pochissimi passi (0.23).

Le dimensioni ridotte del rettangolo verde del Picco hanno abbassato il tasso di precisione dei passaggi del Lecce, sceso al 67,57% e mai sotto il 70% in stagione (75,49% per lo Spezia) con un possesso palla quasi equivalente: 52% a 48% per gli Aquilotti. Al Lecce sono mancate le imbucate (0/4 sui passaggi filtranti), spesso vincenti nei tre successi passati, mentre lo Spezia conserva nonostante le condizioni difficili un 76% di precisione di passaggi progressivi e più di 9 passaggi di media per possesso.

Difensivamente, entrambi i portieri sono usciti senza subire gol, anche se Dragowski, migliore in campo, è stato provvidenziale per i suoi: 3 parate, di cui una di riflesso (su Gonzalez), contro la risposta a Nzola a inizio ripresa più la lettura sul colpo di testa arcuato di Bastoni per il collega Falcone. Il Lecce ha vinto più duelli difensivi dello Spezia (62 a 57% con 82 duelli innescati dal Lecce contro i 66 avversari), a sua volta superiore negli intercetti: 54 a 46.