L’uruguaiano, vice allenatore della formazione Primavera, parla da doppio ex di Atalanta e Lecce in vista della partita di domenica in un’intervista resa alla Gazzetta del Mezzogiorno

GARA PROIBITIVA. “Una partita complicata come tutte quelle della massima serie. Sarà sicuramente una delle trasferte più difficili. Da diversi anni, ormai, l’Atalanta non è una provinciale: ha un’identità di gioco chiara e collaudata, anche quest’anno è terza e ha trovato in Hojlund e Lookman due attaccanti che stanno facendo la differenza. Sono fiducioso però: il Lecce con le big si sta comportando bene”.

EX ATALANTA. “Sono stato lì pochi mesi. Tornavo in Italia dalle esperienze con Monaco e Siviglia. Mi volle Conte all’Atalanta che poi però lasciò a campionato in corso. C’erano problemi interni e retrocedemmo. Non fu un’annata da ricordare, ma mi servì a capire alcune cose e crescere”.

GIALLOROSSI. “Il Lecce ha tutto quello di cui c’è bisogno. Un’ottima società, il direttore Corvino che sta continuando a dimostrare di cosa è capace sia per la prima squadra sia per il settore giovanile, Baroni che fa esprimere la squadra al meglio ed è abile nella gestione del gruppo, un leader compatto e unito guidata da leader come Umtiti e Hjulmand e con giovani che hanno grande voglia di emergere: mi ha colpito la crescita di Gonzalez”.

STILE LECCE. “Un club che fa i fatti in silenzio, lascia parlare il campo e i risultati, e continuando così, fra grandi intuizioni sul mercato e la crescita del settore giovanile, può puntare in futuro a emulare il modello Atalanta, diventando una realtà consolidata della Serie A”.

LOTTA SALVEZZA. “La risalita del Verona? Il Lecce deve pensare al suo percorso senza guardare alle altre. Deve restare concentrato una gara alla volta, proseguire sulla linea che sta seguendo, chiara. Quando si lavora bene i risultati non possono che arrivare”.