Il 19enne Rares Burnete, terminale offensivo del Lecce Primavera, ha segnato quattro reti nello spettacolare 5-0 odierno alla Roma. Il bottino del gol dell’ora principe del campionato Primavera fa ben sperare per il futuro.

Si sa, il gol è il momento più emozionante del calcio nella sua concezione più ancestrale. Senza gol non c’è vittoria, non c’è felicità. Undici uomini lottano insieme per il gol, ma, con buona pace del calcio moderno e delle cooperative della rete con tanti finalizzatori, le grandi squadre hanno bisogno di avere o plasmare dei grandi cannonieri. Il Lecce Primavera, costruito quest’estate da Pantaleo Corvino in giro per i mercati alternativi dell’Europa, ha optato giocoforza per la seconda opzione. Era l’autunno del 2020 quando tra i primi colpi del responsabile dell’area tecnica per rinforzare la Primavera, allora ancora in Primavera 2, figurava Rares Burnete, attaccante in erba del Coltea ma in prestito al Brasov.

Dopo 17 presenze e 1 rete da esterno nel tridente in Primavera 2, campionato in cui faceva ben sperare il gallipolino Oltremarini poi messo k.o. da un brutto infortunio al ginocchio, il classe 2004 si è adattato non con qualche difficoltà nel primo campionato dei salentini in Primavera 1 a guida Grieco. Due reti e due assist sono stati un premio però limitato per il tanto sacrificio speso dall’attaccante, partito sempre in vetta alle gerarchie nel campionato concluso con la rocambolesca salvezza all’ultima giornata.

Anche quest’anno, il trend sembrava essere simile. Tante sgomitate, tanto lavoro per i compagni, come è giusto che sia nel 4-3-3 comandato dall’area tecnica e messo in opera da Coppitelli. Nella prima parte del campionato, il contatore delle reti si era fermato a 1 (Udinese-Lecce 0-2) in una squadra che comunque si faceva apprezzare per la sua tenuta difensiva. In un’intervista concessaci, il mister ci ha confessato la dedizione al lavoro di Burnete, sempre confidente sui propri mezzi anche quando i gol latitavano.

Dopo la sosta mondiale, Burnete è diventato la macchina da gol del Lecce Primavera dal sapore europeo che domina il campionato Primavera. Lecce-Roma 5-0, con i salentini capaci di asfaltare una diretta concorrente nell’altissima classifica, è la meritata copertina di un modello vincente. Al centro (visto che qualcuno è solito dire “puoi sbagliare moglie, ma non portiere e attaccante”) del gruppo c’è Rares-gol. Il poker calato alla Roma vale quota 18 reti in campionato con netto sorpasso al capocannoniere Bruno del Sassuolo, fermo a 14. 18 gol in 1976′ spalmati su 25 partite: una rete ogni 79 minuti è la tassa da pagare per le difese del massimo campionato giovanile italiano.

Il collante tra lo staff della Primavera e “l’essenza” del popolo giallorosso è Ernesto Javier Chevanton. L’uruguaiano, simbolo di un ciclo di successi del Lecce, è il vice di Federico Coppitelli e, indubbiamente, lo immaginiamo, negli allenamenti sarà fonte inesauribile di chicche per le punte. Oggi, a seguito dell’espulsione, Cheva ha seguito due terzi della partita in tribuna. Sul 3-0 per il Lecce, la Roma, alla ricerca di una reazione, ha cercato con aggressività di prendere spazio in campo. “Fagliene un altro!”, così Chevanton ha tranquillizzato e caricato il suo attaccante. Detto, fatto e raddoppiato: Burnete ne ha messe dentro altre due.

Godersi il presente va bene, ma l’occhio e la testa di Burnete e del Lecce Primavera deve essere ben proiettata verso il futuro. Il più importante successo della multietnica formazione sarebbe produrre elementi già pronti per la prima squadra, come già accaduto con Gonzalez. Conquistare lo Scudetto Primavera, oltre a rivivere fasti gloriosi, vorrebbe dire Youth League, una competizione che sarebbe una vetrina importantissima per i calciatori e per il club di via Costadura. Altri gol pesanti attendono Rares Burnete…