Calcio Lecce
Sito appartenente al Network
Cerca
Close this search box.

Barak: “Da piccolo venivo preso in giro perché giocavo nella società di mio padre”

L’ex Lecce, ora in forza alla Fiorentina che insegue la doppia finale in Coppa Italia e Conference League, ha rilasciato una lunga intervista a tmw raccontando anche aneddoti su trattative mancate e primi passi da calciatore

BIG MANCATE. “Del Milan non lo sapevo, perché al mio procuratore ho sempre detto di chiamarmi solo se c’era un interesse davvero concreto. Negli anni passati tanti club si sono interessati, poi però non è successo niente e questo mi ha fatto perdere un po’ la concentrazione. Col Napoli avevo fissato un incontro con Giuntoli ad aprile e anche dal Verona tutti mi dicevano che ormai ero a un passo dagli azzurri. Anche D’Amico scherzava su questo. Sono stato veramente a un passo, poi la cosa è saltata e non voglio dire perché. Al Napoli ero molto vicino. Io non ho detto no, è saltata per altri motivi. Però poi c’era anche la Fiorentina, è sempre stata una sfida tra loro e il Napoli. Poi come ho detto, il mio procuratore mi chiama solo quando le cose si fanno serie. Mi ha chiamato per parlarmi della possibilità di vestire la maglia della Fiorentina e ho detto subito sì perché anche in questo club ho visto tanti giocatori cechi che in passato hanno vestito questa maglia e sono diventati dei campioni. Ho pensato che poteva essere una grandissima opportunità per me. Tutti mi hanno parlato benissimo di questa città e di quest’ambiente”.

BULLISMO IN REPUBBLICA CECA. “C’era un problema con mio padre che mi ha allenato fino a 15 anni. Tutti mi prendevano in giro, anche le società dove giocavo, dicendo che venivo schierato solo per merito di mio padre. Ogni tanto ho sofferto, ma queste cose mi hanno aiutato tantissimo perché anche oggi voglio dimostrare a tutti in Repubblica Ceca che si sbagliavano. Di calcio parlano tutti e non mi interessa, ma io voglio dimostrare a tutti che io sono più forti di loro e che posso fare una grande carriera. Questo mi dà tanta motivazione e mi aiuta ad avere più fame rispetto a dove sono arrivato oggi. Problemi con la mia Nazionale e con l’immagine che ho in Repubblica Ceca? Non sento la stessa fiducia e la stessa stima che invece mi viene riconosciuta in Italia. Per me non è un problema, è una motivazione in più per dimostrare che sbagliano”.

JANKTO E IL SUO COMING OUT. “La sua storia la conosco da mesi. Siamo stati insieme a Udine ed eravamo gli unici due cechi in squadra e abbiamo legato molto. Lui si è aperto con me, mi spiegava le cose, quanto soffriva e tutti i suoi problemi. Poi vedevo anche in Nazionale che un giorno si svegliava contento e un altro impazziva, anche perché doveva prendere gli antidepressivi per superare questa situazione. Non era contento della sua vita. Poi si è aperto e sapeva che questo poteva essere l’unico passo per mettersi tutto alle spalle e cominciare da zero. Queste sono cose che fanno parte della vita, ognuno ha il diritto di vivere come vuole. L’importante è che lui sia contento e che trovi la serenità dentro di lui”.

I DIRITTI DELLA COMUNITA’ LGBTQ+  “Non vedo la differenza tra le persone. Se ad uno piace qualcosa, o un’altra, sono scelte personali. Io rispetto tutti, se la gente non vuole impormi la propria versione dei fatti. Ognuno può fare quello che vuole, noi veniamo visti male perché abbiamo opportunità che altri non hanno e ti guardano male. Ma alla fine siamo tutti uguali. Secondo me quando si smetterà di parlare di questi temi, vorrà dire che abbiamo raggiunto la soluzione. A me sembra stupido che qualcuno possa offendere un avversario per la sua pelle o per la sua etnia. Io non penso neanche a queste cose quando scendo in campo. Secondo me le persone che non hanno visto il mondo e non hanno esperienza o non sono state in contatto con altre nazionalità, non capiscono. Tutti siamo uguali e tutti possono fare quello che vogliono, se tu mi rispetti, io ti rispetto e basta”.

I CALZETTONI ABBASSATI. “Quando giocavo per lo Slavia Praga, giocavo con dei copri-parastinchi che erano molto stretti. Io avevo i crampi di continuo e per questo li ho abbassati. Da quel giorno ho iniziato a giocare così. Non era una scelta di immagine o di moda, non ci pensavo, e poi ho proseguito a giocare così”.

 

Subscribe
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

Veto della Fiorentina sul trasferimento del ceco al Cagliari. Antonin, per sei mesi giallorosso nel...
Il centrocampista, per sei mesi in giallorosso, potrebbe accasarsi nelle ultime ore di calciomercato al...

I due centrocampisti, punti di forza dei giallorossi di Liverani nella seconda parte della Serie...

Dal Network

Prosegue la preparazione dei rossoblù in vista della partita contro il Lecce...
Il nuovo tecnico delle Zebrette si è espresso con positività dopo il pareggio in casa...
L'allenatore della squadra emiliana non alza bandiera bianca dopo il netto passo falso contro la...

Altre notizie

Calcio Lecce