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Saponara-Barak, dodicesimo e tredicesimo titolare della Fiorentina

I due centrocampisti, punti di forza dei giallorossi di Liverani nella seconda parte della Serie A 2019/2020, potranno trovare del minutaggio dal primo minuto nella sfida di domenica al Franchi a seguito del ritorno di Conference League di oggi sul campo del Sivasspor

Antonin Barak e Riccardo Saponara ritroveranno il Lecce dopo il match d’andata che ha segnato il loro ritorno a Lecce dopo la porzione di stagione caratterizzata dalla lunga interruzione forzata causa lockdown. Proprio nella terza competizione europea, in cui la Fiorentina inizialmente ha lenito le difficoltà del campionato, i due hanno colto continuità di rendimento e reti. La loro stagione, per minutaggio e resa in campo, fa di loro rispettivamente la dodicesima e la tredicesima scelta nelle gerarchie dell’allenatore Vincenzo Italiano.

Barak è il nuovo arrivo che sta rendendo meglio quest’anno in casa viola. Il ceco ha giocato da mezzala nel 4-3-3 e poi si è alzato sottopunta nel 4-2-3-1. L’alternanza di moduli, uno dei fattori che ha spinto Maleh ad accasarsi a Lecce a gennaio, ha spinto la crescita di Toni, a quota sette gol in stagione, di cui 4 in Conference League, 2 in campionato e 1 in Coppa Italia. Dopo il tesseramento di fine estate, Barak si è legato ancor di più alla Fiorentina, che ha riscattato il cartellino già a gennaio. L’operazione ha permesso una superiorità di prestazioni, in quanto Barak ci teneva molto a lavorare in un contesto solido spostando affetti e quotidianità. Con un contratto fino al 2027, il centrocampista è stato il primo nuovo arrivato a far bene. Dodò e Mandragora, infatti, si esprimono meglio solo dalla seconda fase del torneo in poi.

Un capitolo a parte merita Riccardo Saponara, divenuto ormai un leader del gruppo a Firenze. Seppur in scadenza, Saponara è uno dei simboli della Fiorentina. Anche l’anno scorso, il 31enne giocò con l’accordo in scadenza per poi rinnovare nell’ultimo giorno di contratto. Vincenzo Italiano, suo allenatore allo Spezia, squadra dove si trasferì dopo i mesi leccesi, ha di fatto dato una seconda vita sportiva a un calciatore che nella prima parentesi a Firenze pareva finito. Le qualità personali del mancino, persona bravissima, ragazzo sensibilissimo amato dalla gente, lo mettono ancor più al centro dello spogliatoio. Quest’anno, il paradigma della stagione di Saponara è stato lo stesso della stagione passata. Partito nelle retrovie a causa della compresenza di Ikoné e Nico Gonzalez, ha trovato spazio in tutte le partite importanti. Il limite della mancanza di continuità resta, ma i suoi colpi di genio (4 reti e 5 assist tra Serie A e Conference) fanno ancora le fortune della viola.

 

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