La carica del pubblico di Lecce dovrà essere meglio sfruttata dai giallorossi per cercare di impaurire l’avversario sin dalle battute iniziali

Se c’è un aspetto positivo scaturito dalla mazzata che è stata Lecce-Hellas Verona per il cammino dei giallorossi, è che può essere preso come esempio ravvicinato di come non comportarsi in vista di un altro incontro di importanza ancor maggiore, ovvero l’incontro domenicale con lo Spezia. Per quanto la prestazione non sia stata totalmente da buttare via ed il gol di Ngonge sia stato sotto alcuni versi punizione severa per una squadra che, specialmente nel secondo tempo, non aveva demeritato, sul bilancio dopogara a pesare non è stato solo il risultato, quanto anche gli errori che si sono susseguiti su più piani nel corso della gara. E che, superfluo sottolinearlo, non vanno ripetuti.

Su tutti uno ha probabilmente pesato in egual modo rispetto all’episodio dello 0-1, ovvero un approccio al match clamorosamente errato. Nei minuti iniziali la squadra di casa sembrava l’Hellas, capace di intimorire Hjulmand e compagni facendo leva sui propri punti di forza e bloccando agevolmente le fonti di gioco di Baroni. Così la gara si è messa comunque in salita, sia dal punto di vista tattico che da quello psicologico.

Ecco, alle 12.30 di domenica sarà necessario assistere a tutt’altro canovaccio, per questo il giusto atteggiamento nelle fasi iniziale sarà importante. Aggredire l’avversario come fatto con la Lazio, con pressing e voglia di colpire subito, in un contesto come quello infuocato del Via del Mare potrebbe davvero essere l’arma in più da accompagnare ovviamente ad una verve e ad una concentrazione che, al netto dei fisiologici cali che compongono le varie partite nelle partite, dovranno essere mantenuti al livello più alto e costante possibile.