Il Lecce Primavera torna campione d’Italia a 19 anni dal secondo capitolo del bis 2003-2004 e lo fa sempre sotto il segno di Pantaleo Corvino.

Goleador, sostanza e storie di unità di un gruppo che ha fatto la storia. Il centrocampo del Lecce Primavera, collaudato nei suoi elementi titolari, ha retto l’impatto del campionato e, elemento per elemento, ha conosciuto passi importanti di crescita. La copertina se la merita Medon Berisha. L’albanese, dopo sei mesi d’impatto per contribuire alla salvezza dell’anno scorso, ha segnato ben 11 gol e 4 assist facendo “il Gonzalez”. Tiri da fuori, inserimenti e calci piazzati hanno sancito l’identità offensiva del 19enne nato in Svizzera. Berisha ha già lavorato l’estate passata a Folgaria con la prima squadra. La sua presenza nell’Alpe Cimbra con il gruppo sembra essere annunciata dopo 39 caps e 3333 minuti totali.

Per il terzo anno consecutivo, il secondo nella massima serie giovanile, Catalin Vulturar (36 presenze per 3073′) ha orchestrato la regia della Primavera. Il romeno, capitano dell’undici di Coppitelli cresciuto nell’UTA Arad ha aggiunto fisicità, contrasti e “cattiveria agonistica” (10 amminizioni) al fine di diventare un centrocampista completo. Sia Berisha sia Vulturar sono destinati a crescere.

Un capitolo a parte merita Daniel Samek. Il ceco, arrivato nal Salento con un curriculum non indifferente fatto di presenze in campionato e competizioni europee allo Slavia Praga, ha completato l’ideale terzetto titolare con Vulturar e Berisha. Il lungo periodo di adattamento dopo una vita allo Slavia ha sicuramente rallentato l’adattamento in Italia. L’investimento di 2 milioni operato dal Lecce, però, è da leggere a lungo termine. Samek, 19 anni, ha il pedigree giusto per le sfide importanti, basti vedere l’ingresso proficuo in finale a Reggio Emilia. Senza dubbio, su Samek, 2975′ in  38 gare, il Lecce sta lavorando con pazienza e piccoli passi di crescita in previsione di un lancio in prima squadra. Se lo step avverrà già in estate dal ritiro di Folgaria lo si capirà già dal raduno.

Edward McJannet è stato l’interditore che mancava a un centrocampo con tanti piedi buoni. L’irladese, una vita al Luton Town in Inghilterra prima di accettare l’avventura salentina, ha dato un plus di polmoni e muscoli alla mediana giallorossa. 20 presenze e 973 minuti di gioco. La sua fisicità è stata importante quando, oltre alla superiorità tecnica che ha generato tante vittorie, servivano lotta e taglio e cucito. Nel calciomercato invernale è arrivato anche il norvegese Bo Hegland. Catapultato nel Salento, il numero 45 (1 gol in 5 presenze per 70′ totali) ha scritto a suo modo la storia. Coppitelli ha infatti parlato dei problemi d’ambientamento del centrocampista, firmatario della sponda per il colpo di testa vincente di Hasic. Un episodio che aiuterà sicuramente la maturazione di Hegland.

Pochi minuti per Adam Gueddar. Il francese classe 2005, arrivato a luglio 2022 dall’Amiens con tante aspettative, ha giocato solo 5 gare e 105′ con il team Coppitelli, disputando perlopiù il campionato Under 18. L’anno prossimo si attendono i suoi miglioramenti nel campionato Primavera. Alessandro Borgo, 67′ in 4 gare, ha fatto rifiatare i compagni in dei finali di gara giocando match in Coppa Primavera. Nella prima parte della stagione, 3 presenze e 1 gol per Cristian Macrì, l’anno scorso titolare con Grieco. Il ragazzo di Melissano è passato in prestito al Nardò, in Serie D, a dicembre.