All’attaccante montenegrino spetterà entusiasmare i tifosi del Lecce dopo l’esplosione nell’ultimo anno e mezzo con il Dunajska Streda

Sognando di ripercorrere le gesta di Mirko Vucinic. Nikola Kristovic punta forte su sé stesso e, dopo non aver infiammato la curva dei Delje dello Stella Rossa compie il grande salto a seguito della legittimazione raggiunta il Slovacchia. Una punta centrale non può prescindere inizialmente dai numeri, e il 23enne si presenta in Serie A con un biglietto da visita più che idoneo. 26 reti nella scorsa stagione (più due in 5 match tra campionato e Conference League quest’anno) e 37 nelle 66 apparizioni totali con il Dunajska Streda, portato al secondo posto un soffio dietro lo Slovan Bratislava.

La fiducia nei propri mezzi non manca a Krstovic, lo si è visto nella recente intervista di giorni fa dove il ragazzo parlava già da calciatore di Serie A. “Parlerò con Vucinic quando sarò vicino al Lecce”, ha detto Krstovic. Ora, dopo aver apposto la propria firma su un contratto fino al 30 giugno 2027 con opzione per un altro anno, immaginiamo il dialogo tra la leggenda del calcio montenegrino e del Lecce e un astro nascente che, dopo aver conquistato il posto da centravanti della nazionale balcanica, accetta la sfida di Pantaleo Corvino.

I 4,5 milioni sborsati dai giallorossi per Krstovic non sono paragonabili al trasferimento di Vucinic nel 2000 dal Niksic al settore giovanile del Lecce, ma la speranza degli aficionados leccesi è che Krstovic possa percorrere anche parte della lunga storia tra Vucinic e il Lecce con 37 gol e 10 assist in 118 partite tra A e B. Da Golubovci, città del distretto di Podgorica dove Kristovic è esploso, a Niksic, dove è nato Vucinic, ci sono 420 chilometri. I due, però, sono molto più vicini, quasi uniti. Da cosa? Dalle maglie numero 9 del Montenegro, nazionale di cui Mirko, insieme all’altro pupillo di Corvino Jovetic, fu il primo condottiero, e, da oggi, dalla “9” del Lecce.

La storia calcistica di Kristovic nasce dallo Zeta Golubovac.  Nel 2018, Krstovic era già considerato in patria il nuovo Vucinic, appellativo che da quelle parti pesa. Le reti a grappoli segnate da teenager nel massimo campionato montenegrino con lo Zeta valsero l’interesse del Palermo. La trattativa non si formalizzò e il ragazzo restò un altro anno a casa per poi trasferirsi allo Stella Rossa nell’estate del 2019. Lo score dei tre campionati montenegrini descriveva Krstovic come una macchina da gol: 41 in 96 partite più un assist: 0.42 a gara, quasi una tassa da pagare ogni due match. Tutto questo a 19 anni.

Con i belgradesi, però, Krstovic non è mai sbocciato in termini di gol. Nell’anno dello stop causa Covid fu dirottato in presto al Graficar (secondo livello) e nel 2020/2021 solo 11 caps (2 da titolare) in campionato con un gol (più uno in Coppa) agli ordini di Dejan Stankovic. Per evitare lo stesso copione nel 2021/2022, il montenegrino, il cui valore crollava, fu venduto dallo Stella Rossa al Dunajská Streda per 400mila euro a gennaio.

In Slovacchia, Krstovic tornò ad essere una macchina da gol. Si sa, d’estate i video con reti e giocate fanno sognare i tifosi e la Serie A è un campionato certamente più probante rispetto a quello dei paesi dell’ex Cecoslovacchia. Al netto di ciò, Krstovic ha un ottimo bagaglio tecnico, calcia con entrambi i piedi, segna di testa e spesso ama fiondarsi negli spazi. L’approcco con il Dunajska fu già vincente. Tra regular season, poule scudetto e spareggi per la Conference League, Krstovic ha giocato 26 volte con 9 reti e 4 assist. Un gol ogni 169’ a recuperare gli standard dei tempi dello Zeta in un torneo di calibro maggiore.

L’anno scorso, la conferma. 5 gol in 6 partite nelle qualificazioni estive alla Conference League (Dunajska eliminato al terzo turno dallo Steaua Bucarest), 3 e 1 assist in Coppa slovacca e soprattutto ben 18 (più 3 passaggi decisivi) in 27 gare per crescere ancora (0,66) in termini di rapporto partite/gol. Grazie al bottino di Krstovic, il Dunajska ha chiuso al secondo posto inseguendo fino all’ultimo appuntamento lo Slovan Bratislava campione, eguagliando il miglior risultato della sua storia e staccando un altro pass per la Conference League. Quest’anno, l’Europa è stata amara per il Dunajska, eliminato dai georgiani del Dila Gori nel primo turno della terza competizione europea. L’addio di Krstovic, però, non poteva essere senza gol. Nell’unica partita in casa giocata nel corrente campionato slovacco, appena iniziato, Nikola ne ha messe due in rete nel 5-2 al Kosice. Dalla Slovacchia, e soprattutto dal vicino Montenegro, separato dalla Puglia e dal Salento da una striscia di mare, il Lecce avrà tanti spettatori in più.