Lo storico custode si è raccontato al Corriere del Mezzogiorno, spiegando il suo fortissimo legame con il club e i colori giallorossi.
STORIA. “Credo di aver perso solo una partita, nel 2000, Lecce-Bologna, il giorno del mio matrimonio. Ricordo Lecce-Palermo del 2003, un vero e proprio spareggio per la promozione in Serie A. Dopo la strepitosa vittoria, vi fu l’invasione dei trentamila dagli spalti al campo: inizialmente ribollivo a vedere la gente impazzita a cercare di portarsi a casa zolle di terreno e pezzi di rete delle porte, ma poi mi sono unito a loro lasciandomi andare a una festa indimenticabile. Una sfida più recente invece è Monza Lecce, la vittoria salvezza conquistata all’ultimo respiro: l’apoteosi per chi ama questi colori”.
EPISODI. “Il Lecce ce l’ho nel sangue. La soddisfazione più grande che ho avuto in questi 54 anni me l’ha data il presidente Sticchi Damiani, che dopo la vittoria del campionato di Serie B 21/22 mi ha fatto chiamare per primo sul palco della premiazione. Talvolta si attraversano episodi brutti come la perdita di colleghi. Ancora oggi non dimentico mai Antonio De Giorgi, nostro magazziniere che a soli 41 anni perse la vita colpito da un fulmine. Era un giorno di novembre del 2007, io ero lì e l’ho visto andarsene sotto i miei occhi”.
PERSONAGGI. “Carletto Mazzone è stato un grand’uomo, aveva il fuoco dentro ed era pronto a litigare per il bene del Lecce. In passato ho avuto un ottimo rapporto con Baroni, Corini e Bollini, giusto per citarne alcuni. Riguardo ai giocatori, sono ancora molto legato agli uomini che ci hanno permesso di tirarci fuori dall’inferno della Serie C: su tutti cito Fabio Lucioni, Checco Lepore e Ciccio Cosenza”.
OGGI. “Questo Lecce ha la possibilità di entrare nella storia: sta facendo appassionare l’intera città, nel bar e per le strade non si parla d’altro. Credo che oltre gli aspetti tecnici e tattici l’arma vincente sono i valori del gruppo. Gli stranieri non parlano ancora in italiano, ma sono sensibili ed educati. Il capitano poi, Strefezza, che detta la linea, è un ragazzo di grande statura umana. Ci tengo a salutare altro calciatore, passato al Palermo, ma anche lui campione d’educazione. Di Francesco”.
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Mi tocco le ⚽⚽ 💛❤️
Seee
Tu ne capisci, da vecchio centravanti. E sono d’accordo con te. Abbiamo proprio una bella squadra.
Piccolo appunto: Lucioni è arrivato quando eravamo già in serie B, quindi non fu tra gli artefici della promozione del 2018.
Prima i 40 punti…poi ci divertiamo
Bella squadra davvero quest anno
Amico mio ci sape se ti ricordi te mie💛❤️
Conosciuto in trasferta, verosimilmente lui è colui che ha vissuto dall’interno le realtà. Mi fido.
Sicurooo 👏 💛❤
Grande Antonio💛❤️…un Caro Saluto🤝
Procediamo per gradi: U.S. Lecce deve raggiungere prima un obiettivo. E al più presto.
Stiamo calmi….
Ciao Antonio un saluto anche da Lucia e Giuseppe
Grande Antonio.
💛❤️
Cu sta squadra,lamu spriculare tutti almeno na fiata
Complimenti!!👏💛❤
Condivido tutto ‼️💛❤️💛❤️
Con Antonio Giannuzzi il Lecce è in buone mani per quello che riguarda le sue competenze. Oltretutto non in molti sanno che il suo papà è stato uno dei grandi dei giallorossi del passato segnando cateve di gol quando ancora si giocava al Carlo Pranzo.
Eeee non mi suonava nuovo il cognome, ricordavo qualcosa dai racconti di mio padre.
Un grande si, ma era un terzino sinistro, mio padre lo citava insieme all’altro terzino, Asta. Ciao Antonio!