Le statistiche della gara vinta ieri grazie alla staffilata di Remi Oudin descrivono la superiorità del team di casa, spinto anche dall’ingenuità di Martìn che ha lasciato il Genoa in dieci

Il Lecce vince ancora, suggella il miglior avvio in Serie A della sua storia e conquista altri tre punti importanti in ottica salvezza. La squadra di Gilardino, arrivata al Via del Mare con un piano partita finalizzato a depotenziare le catene offensive leccesi (Sabelli schierato a centrocampo davanti a De Winter) ha pagato a caro prezzo l’espulsione del laterale sinistro al 36′ del primo tempo, a sua volta giunta dopo un inizio fiammante del Lecce con misure prese successivamente dai liguri, focalizzati sull’innescare le ripartenze con Retegui e Gudmundsson. Una squadra giovane come il Lecce avrebbe potuto soffrire il “dover” vincere il match visto il canovaccio di gara (57% di possesso di casa) ma il bottino pieno è arrivato con equilibrio e senza grossi pericoli occorsi. Solo Badelj al 58′ (parata in due tempi di Falcone) ha tirato in porta su 8 conclusioni.

Il Genoa si è difeso bene anche in inferiorità numerica e il dato degli expected goals, ponderato con i tiri, denota il fatto che il pacchetto arretrato davanti a Martinez ha concesso poche occasioni nitidissime all’attacco guidato da Krstovic e Almqvist. Il Lecce si è fermato a 1,16 di xG (Genoa a 0,4) su 17 tiri e solo 3 in porta. Oltre al gol di Oudin (0.04), i giallorossi hanno inquadrato la porta con Krstovic all’11’ (0.06) e Almqvist al 65′ (0.02). Coefficienti bassi al contrario del destro alzato da Rafia al 48′ (0.29), l’occasione più nitida secondo le statistiche. Altra pasta rispetto a Lecce-Lazio (2.01) e Lecce-Salernitana (2.02), ma i miglioramenti e la maturazione di una squadra passano soprattutto da partite così.

I giallorossi si sono poggiati molto sulla catena destra. La linea di passaggio Gendrey-Almqvist è stata la seconda più percorsa del match (21 volte) dietro al palleggio tra i centrali Touba e Pongracic (24). Segue Ramadani, play con personalità, per 18 volte in dialogo con Pongracic. 13 cross su 21 sono partiti dalla sinistra. Krstovic, al tiro sei volte, ha vinto il 41 percento di duelli (7 su 17) perdendo 7 palloni e partecipando alla manovra con 11 passaggi ok su 15. L’assenza del quarto gol in 4 presenze non depotenzia assolutamente la prestazione del montenegrino, attaccante che fa reparto da solo (12 passaggi ricevuti). E se quella sforbiciata apparecchiata da solo in palleggio fosse terminata in rete…

Ahmed Touba ha confezionato un esordio casalingo da copertina:70% di duelli vinti e 16 palloni recuperati, uno in più del compagno di reparto Pongracic e due rispetto a Ramadani. L’algerino non ha fatto rimpiangere Baschirotto. Per lui 16 recuperi palla (3 al di là della metà campo), 9 intercetti e il 92% (!) di precisione passaggi con 3 lanci lunghi recapitati su 4.