Il designatore arbitrale della Serie A Gianluca Rocchi si è già pronunciato, a Open Var su DAZN, circa il gol annullato a Piccoli in Lecce-Milan. Queste sono state le sue parole in merito: “Per noi quella di Lecce-Milan è una decisione tutto sommato corretta, sia perché rientra in una dinamica di step on foot che perché, e lo ribadisco, non serve la volontarietà”. Parole difficili da accettare per un tifoso giallorosso, per quanto dichiarato dopo dallo stesso Rocchi ma non solo.

Nel corso della intervista, l’ex fischietto dichiara: “Ogni step on foot è fallo ed è punito nello stesso modo? No, è chiaro che non è così. Se fosse così sarebbe un errore. E’ chiaro che quando c’è uno step on foot chiaro è più semplice per il VAR intervenire che non fare una interpretazione soggettiva, che è la cosa che cerchiamo di fare ma che allo stesso tempo cerchiamo di evitare in determinate circostanze”. Insomma, parole non chiarissime che lasciano comunque ampio margine di intervento alla discrezionalità la quale, come sempre, deve portarsi dietro un buona (se non assoluta) dose di buon senso. Del tipo: Thiaw ha subito un tocco ma non tale da farlo cadere (inutile prendersi in giro dicendo il contrario), e non cadendo avrebbe potuto opporsi al tiro di Piccoli? Dunque il gol non merita di essere annullato.

A ciò si aggiunge un episodio avvenuto già in epoca di VAR e che ha visto protagonista lo stesso Gianluca Rocchi. Lecce-Sampdoria del 1° luglio 2020, lo stesso fiorentino ad arbitrare ed un episodio clamorosamente ignorato sul punteggio di 0-0 (il match finirà 1-2 per i liguri): una scarpata palesemente volontaria per il movimento dalla gamba del calciatore stesso da parte di Bonazzoli sul volto di Donati. Episodio difficilissimo da non vedere per un direttore di gara, impossibile da non vedere per gli arbitri al video. Eppure non se ne fece nulla. Alla luce di tutto ciò, in questo mare di contraddizioni, è difficile, se non impossibile, digerire quanto accaduto al 94′ di Lecce-Milan.