Quando manca pesa la sua assenza, quando è in campo a volte non si vede ma si sente eccome. Alexis Blin è elemento di peso per il Lecce di Roberto D’Aversa, un equilibratore in grado di dare una grossa mano al centrocampo fungendo da collante tra i reparti. E, anche se non indossa la fascia di capitano, è uno dei principali leader dello spogliatoio giallorosso.
La sua mentalità da calciatore importantissimo si tocca con mano nelle parole che ha rilasciato ai nostri microfoni circa l’atteggiamento che ogni elemento della rosa dovrebbe sempre avere: “È sempre molto difficile partire un attimo dietro nelle gerarchie. Siamo in 30 e tutti vorrebbero giocare, quando non lo fai però dai il massimo ogni giorno, è questa l’unica cosa importante. Poi i frutti li raccogli perché il mister vede come ti alleni e ti sceglie e soprattutto perché, quando vieni scelto, poi fai bene. Se in settimana lavori al 50% perché sai che tanto andrai in panchina, quando poi scendi in campo per i tuoi venti minuti non combini nulla. Se invece vai al 150% in allenamento è sicuro che ti fai trovare pronto. Un minuto o 90, l’importante è dare tutto quando sei chiamato in causa. Devi dimostrare sempre di essere da Serie A, questo è il mio spirito. Poi ripeto è chiaro che vorrei giocare sempre, ma quando non gioco devo accettarlo e dare tutto, in allenamento come in partita”.
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Nel 433 Blin e Ramadani dovrebbero essere le uniche certezze a centrocampo. Il suo ragionamento è giusto ma anche i calciatori sono umani e quando vedi il campo per meno di 90 minuti in tutto il campionato anche nei momenti di difficoltà della squadra o quando entri in campo in situazioni compromesse a 15 minuti dalla fine è dura allenarsi sempre al massimo.