Ernesto Javier Chevanton è imputato con l’accusa di evasione fiscale. Ieri, durante l’udienza celebrata dinanzi al giudice Luca Scuzzarella, una funzionaria dell’Agenzia delle entrate ha descritto la situazione attestandola. La difesa, sostenuta dall’avvocato Angelo Valente, ha sostenuto che il debito con l’Erario era inferiore al milione di euro inizialmente contestato. Le cifre sono sotto la soglia di punibilità per gli anni 2011 e 2013, come si legge sull’edizione odierna del Quotidiano di Puglia, oltre alla somma di 16mila euro per l’anno 2012. Inizialmente, era stata contestata un’evasione di Irpef per totali 999mila 116euro per annualità dal 2011 al 2014 accertate nel 2018 dalla Guardia di Finanza.
I legali interpellati da Chevanton sono stati convinti che la cifra complessiva dell’evasione sarebbe stata diversa, inferiore. Stando alla documentazione raccolta, si è scesi sotto la soglia di punibilità per il profilo penale ad eccezione del 2012. Gli importi, in più, sarebbero stati regolarizzati con un piano di rateizzazione già concluso. Chevanton, dimostrando di aver risolto con il Fisco, può chiedere l’assoluzione. La pronuncia è prevista per il prossimo luglio, quando il processo giungerà al termine.