IL RICORDO. “Bellissimo! Quella non fu una vittoria importante solo perché conquista contro l’Inter a San Siro. Ma quella data e quella partita hanno un posto speciale nella mia memoria per tutto quello che è successo prima di entrare in campo. Infatti alle sei del mattino ci arrivò la notizia della morte del padre di Davor Vugrinec. Con il mio staff andammo a parlare con il ragazzo. Io rimasi li con lui per oltre due ore nella sua stanza. Voleva andare via, non se la sentiva, poi basto dirli: “Che cosa vorrebbe tuo padre da te in questo momento?”. Lui mi rispose che lo avrebbe voluto vedere in campo. Io gli chiesi di giocare almeno un tempo e che in quei 45 minuti avrebbe fatto gol. Detto fatto, al 20′ realizzò la rete che ci permise di imporci a San Siro. Io come da accordi lo sostituì poco dopo il gol per permettergli di andare via. Lui il suo dovere lo aveva fatto ma dietro quel gol c’era qualcosa di speciale”.
L’INTER. “Serve la miglior partita del Lecce e serve una giornata infelice dell’Inter. Serve una squadra corta e attenta, serve anche un portiere, come fu per noi Chimenti, un portiere in vena di straordinari e un giocatore che abbiamo la capacità di trasformare in gol quelle poche occasioni che queste squadre concedono”.
