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Serie A, il pagellone dell’andata: Inter e Juve le uniche da vetta, Lecce migliore delle piccole. Tonfo campano

Poche squadre come i giallorossi hanno dato tanta continuità in termini di prestazioni. Bene anche Fiorentina e Frosinone, flop Udinese: i nostri voti

Inter 8,5 – Il paragone con il perfetto Napoli di Spalletti sarebbe ingeneroso ed andrebbe a delegittimare il cammino quasi perfetto di quella che, ad oggi, si presenta come la squadra più forte dell’attuale Serie A. Vetta meritata frutto di un gioco frizzante, della freddezza di Lautaro e di una solidità difensiva che per la prima volta Inzaghi ha trovato dal suo approdo in nerazzurro

Fiorentina 8 – Prima nel girone di Europa League, in semifinale di Coppa Italia e ciononostante oggi virtualmente qualificata in Champions League, con un gioco superiore a quello della stessa Juve vice-capolista. La cura Italiano continua a funzionare (meno con le punte, sempre a dieta di prolificità) con la coralità a farla da padrona, seguita dalla seconda gioventù di Jack Bonaventura e dalla qualità da big di Nico Gonzalez

Bologna 8 – La sorpresa numero 1 del campionato si ritrova, e con merito, a lottare per un posto in Europa con potenzialità di crescita enormi frutto di una rosa giovane e molto interessante. Thiago Motta ha dato al suo collettivo compattezza da grande (terza miglior difesa del campionato) per poi sfruttare su tutto l’esplosione del talento cristallino di Zirkzee

Juventus 8 – Dopo la tribolata passata stagione è tornata a lottare per lo Scudetto per la prima volta dopo la rivoluzione e senza le stelle sempre avute negli ultimi 15 anni, questo nonostante una rosa leggermente inferiore a quella nerazzurra. Anche il gioco sembra migliorato sebbene il “corto muso” resta la non scintillante arma migliore, intanto se tiene in continuità potrà davvero giocarsela fino all’ultimo anche perché il quarto posto appare già blindato

Lecce 7,5 – Monte ingaggi più basso della categoria, squadra più giovane, gli addii ai super big Umtiti e Hjulmand eppure un cammino anche superiore a quello del pur ottimo girone d’andata di un anno fa. E’ vero, non è più una neopromossa e la rosa nel complesso ha superato comunque un gradito, tuttavia l’inizio da sogno e la continuità dimostrata che l’ha sempre tenuta con netto margine lontano dalla zona retrocessione ne fanno una delle più belle realtà del girone d’andata, applaudita anche per gioco e mentalità dimostrati un po’ ovunque

Frosinone 7,5 – Discorso simile a quello del Lecce per investimenti effettuati, con l’aggiunta del grado di difficoltà dettato dall’arrivare dalla Serie B puntando su un effetto sorpresa sbalorditivo. Nessuno, guardando i nomi a disposizione di un rilanciato Di Francesco, avrebbe scommesso un euro su un girone d’andata così positivo dei ciociari, che hanno fatto brillare i talenti e divertito, giocandosela a viso aperto (a volte troppo) contro chiunque

Atalanta 7,5 – In linea con la passata stagione, elemento da non dare per scontato alla luce della linea societaria (vedi mega cessione di Hojlund) e presenza con ottimo cammino nelle Coppe. In passato abbiamo visto la formazione di Gasperini certamente più brillante e spettacolare (anche se quel tacco di Muriel vale una stagione), come per la Juve tuttavia se non si può avere la qualità dei giorni migliori riuscire a percorrere questo cammino resta un’eccellenza

Milan 7 – Mai davvero in corsa primo posto, ma comunque in una posizione ben migliore di quella con cui ha chiuso l’anno scorso prendendosi la Champions per il rotto della cuffia. Pesa l’addio di Tonali, qualche big annaspa, i giovani vanno a lampi ed i tantissimi infortuni sono comunque un alibi da considerare per giudicare il lavoro di Pioli, che resta positivo

Torino 7 – Tra le formazioni più in crescita con l’arrivo dell’inverno, i granata hanno inizialmente pagato qualche diatriba di mercato con annesso mal di pancia di singoli, per poi arrivare alla quadratura anche nel momento in cui Juric ha trovato il coraggio di puntare sempre sulla doppia punta Sanabria-Zapata. Così la capacità difensiva è rimasta la solita, ma finalmente la squadra ha iniziato a segnare

Monza 7 – Subito sotto la zona Europa e mai invischiata nella lotta per non retrocedere, l’undici di Palladino sembra aver fatto il piccolo upgrade rispetto ad una passata stagione in cui l’inizio era stato ad handicap, con tutti i timori ed i cambiamenti del caso. Stavolta i risultati, seppur non troppo esaltanti soprattutto con le big, non sono tardati ad arrivare, il tutto condito da un gioco frizzante che a tratti ricorda la primissima Atalanta di Gasperini, quella che pose le basi per il boom

Genoa 7 – Da un lato la migliore delle neopromosse, dall’altro squadra comunque con possibilità di monte ingaggi e tesoretto acquisti che poco ha da spartire con le dirette concorrenti. Per questo sotto un certo punto di vista ha a lungo viaggiato sotto le aspettative, ricordando un po’ il Monza dell’estate/autunno precedenti, per poi ingranare spinta da un Gudmundsson di altissima caratura e stabilizzarsi a braccetto con il Lecce

Lazio 6,5 – Grazie alla volatona di fine girone raddrizza un andamento, con settimo posto attuale (comunque ben lontano dal secondo di un anno fa), decisamente deludente ed al di sotto delle aspettative. La presenza in Champions con una rosa non molto migliorata anzi vessata dall’addio del trascinatore Milinkovic-Savic è giustificazione solo parziale per una squadra che spesso manca di continuità e carattere e che tende a sottovalutare troppo spesso gli avversari, con annesse magre figure soprattutto ad inizio campionato

Cagliari 6 – Difficile chiedere troppo di più ad una squadra che non partiva certo con i favori del pronostico, con pecche evidenti in quasi tutti i reparti, e che invece oggi sarebbe salva. Per il rotto della cuffia, certo, eppure tutto sommato con merito grazie al carattere che sir Claudio Ranieri, il vero top player di una compagine sarda vessata dagli infortuni, può vantare ad oggi

Roma 5,5 – Nonostante i tantissimi infortuni ed una campagna rinforzi che ha preso il volo a Serie A già iniziata, dare la sufficienza ad una squadra terza per monte ingaggi ed attualmente ottava è impossibile. Sprazzi di bel gioco condito di qualche goleada, lampi di Lukaku-Dybala unici leader tecnici di un collettivo ai minimi storici guidato da un Mourinho che sembra preferire le battaglie dialettiche nelle polemiche arbitrali al lavoro per trovare una vera identità alla squadra

Sassuolo 5,5 – Con un reparto avanzato del genere stare così a lungo a ridosso delle ultime tre è davvero difficile da giustificare. Cammino sotto le attese che sarebbe risultato addirittura disastroso senza gli exploit con Inter, Juventus e Fiorentina, successi che stanno tenendo a galla una squadra che gioca a sprazzi vedendone ridimensionato il dna e soprattutto ha la terza peggior difesa del campionato

Verona 5,5 – Mercato alla mano era evidente che lo spartito non si sarebbe discostato troppo da quello di un passato campionato in cui la salvezza è arrivata davvero all’ultimo tuffo. Baroni è comunque riuscito a tenersi sempre vicino alla linea di galleggiamento, attraversando difficoltà mai del tutto superate eppure non andando così lontano dal trarre il massimo possibile da un collettivo che si sta ulteriormente impoverendo

Udinese 5 – Pessima sotto la guida di un deludente Andrea Sottil, poi in risalita con l’arrivo di Cioffi che ha sfruttato meglio le potenzialità di una rosa rivoluzionata. Inizialmente sempre nelle ultime quattro posizioni, non è ancora riuscita a sganciarsi dal treno delle peggiori rispetto alle quali conta investimenti di ben altra caratura che avrebbero dovuto portarla a frequentare tutt’altri lidi

Empoli 5 – Sorprendentemente disastroso l’avvio di Zanetti, con zero punti e zero gol all’attivo, l’approdo dell’esperto Andreazzoli ha dato una sterzata che ad oggi appare vita per poter essere quantomeno in corsa per l’obiettivo. Gli elementi che fanno ben sperare sono tuttavia oggettivamente pochi, con quasi tutti i giovani talenti opacizzati e che non sono andati oltre qualche sporadico lampo

Napoli 4,5 – Da Campioni d’Italia in carica in quel modo a noni della classe e con segnali neri per il futuro, qualcosa che davvero non si era mai vista prima nella storia della Serie A. Si sa, quando tocchi il paradiso (di gioco ed emozioni) più su non puoi andare e puoi solo scendere, ma farlo in questo modo, tra figuracce, polemiche, litigi interni ed esterni, esoneri e con una mancanza di qualità che rischia di deprezzare totalmente i tanti talenti in rosa è davvero difficile da accettare

Salernitana 4 – Pressoché sempre fanalino di coda, secondo peggior attacco e costantemente peggior difesa il tutto nonostante sulla carta sia migliore di almeno quattro o cinque dirette concorrenti. Principale delusione del campionato dopo i cugini partenopei, anche qui come per l’Empoli l’avvicendamento in panca ha portato un passo avanti utile a mantenere vive le funzioni vitali, ma nel ritorno servirà un’impresa quasi pari a quella di due stagioni prima

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