LECCE:

Falcone 6,5 – Dopo due gare difficili torna a fare la voce grossa. Quella, purtroppo, di chi è praticamente solo contro le squadre avversarie in un andamento fuori casa che sarebbe stato anche peggiore senza i suoi guantoni. Sui gol può zero, tiene a galla i suoi qualche minuto in più con una prodezza su Sanabria

Gendrey 5,5 – Torna dalla squalifica e teoricamente la sua partita la fa, mancando però (come il Lecce) quando si decide chi sarà a vincerla. L’intesa con Almqvist è sotto zero, come quella con i propri tacchetti (sono gli unici due costantemente per terra). E di testa non arriva sul corner del raddoppio

Pongracic 4,5 – Un fallo stupido, un altro da kamikaze tipico di chi non si accontenta di rovinare solo una partita. Partita difficile che stava conducendo discretamente, ma una superficialità dimostrata nei due episodi che è inaccettabile per una squadra che forse non sta ancora capendo ciò che si sta giocando. Atteggiamenti che si stanno sommando in modo preoccupante

Baschirotto 6 – L’unico davvero all’altezza lì dietro stasera. Si oppone a tutto quello che può senza badare allo stile come sua peculiarità, ed infatti Zapata per colpire gli deve girare metri lontano. Unica imperfezione sulla palla gol per Sanabria che gli sbuca alle spalle

Dorgu 5 – Si perde subito Bellanova che ha l’occasione per sbloccarla. Soprattutto, non chiude colpevolmente sul 19 granata che spezza l’equilibrio scandalosamente senza essere disturbato. Poi, come il Lecce, non si riprende a dovere e commette errori anche banali

Blin 6 – Finché è gara adatta alle sue corde tutto sommato fa il suo. Ci mette fisico e grinta, non la qualità di cui la squadra avrebbe bisogno per poter fare qualcosa più che il solletico alla fase difensiva di Juric. Così è il primo a lasciare il campo quando c’è da tentare la rimonta

Ramadani 5,5 – Assieme a Blin e Baschirotto sembra l’unico a lottare e a crederci. Se il Lecce non può permettersi Xabi Alonso quantomeno meriterebbe un guerriero sì, ma in grado di allestire una qualche forma di manovra che ultimamente è in grave difficoltà. I palloni giocato in modo sporco, lento, impreciso sono davvero troppi

Rafia 5,5 – A che serve fare una buona partita, tenere il campo bene, conquistare tanti falli se poi quando c’è da alzare il coefficiente di lotta ci si scioglie puntualmente? Un po’ la fotografia del Lecce degli ultimi mesi, una squadra che avrebbe potuto e dovuto fare molto di più. Davvero peccato, perché spesso il tocco ce l’ha salvo far restare tutto nel campo delle ipotesi

Almqvist 5 – Versione fantasma, giusto un pizzico meglio di Bologna. Sempre per terra, sempre in ritardo nelle chiusure, sempre troppo facilmente leggibile nonostante il campo aperto effettivamente ci sia. Senza convinzione è inutile

Piccoli 5,5 – Come se ce ne fosse ancora bisogno, oggi ne abbiamo avuto l’ennesima prova: con Krstovic il Lecce gioca molto meglio. Le sponde e le capacità di duettare del giovane scuola Atalanta non sono adeguate ad uno sviluppo veloce di una manovra offensiva del tutto abulica. In compenso ogni volta che gli arriva palla in zona gol è insidioso: prima per poco non la sblocca in pallonetto, poi è murato subito prima del raddoppio piemontese

Oudin 5,5 – Era proprio il caso gli fosse concessa una gara di sosta. D’Aversa lo vuole perché l’unico (assieme a Sansone) davvero in grado di calciare da fermo, viene “tradito” con un assurdo schema su calcio di punizione. Meglio dai corner ed il Lecce riesce quantomeno a fare il solletico all’avversario: colpire sarebbe chiedere troppo

Kaba 5,5 – Gendrey dal fallo laterale lo manda in porta, lui è così compassato da farsi rimontare fino a calciare svirgolando sul fondo. Praticamente l’immagine del Lecce odierno

Sansone 5,5 – Sicuramente sarebbe stato più giusto fosse partito da titolare. Lui però non fa molto per convincerci di ciò, sebbene presto “bloccato” dalla stupidaggine di Pongracic

Touba 6 – Dentro per coprire il vuoto lasciato da Pongracic e prepararsi per la prossima difficile sfida con l’Inter. Rischia in un’occasione, tenendo in generale

Gallo 6 – In questo periodo delicato è il titolare e Dorgu colui che deve entrare per eventuali assalti finali, non c’è dubbio

Krstovic 5,5 – Appena entrato non si oppone a dovere su Zapata che raddoppia

All. D’Aversa 5 – Il tempo del “eh dai però la prima ora” è ufficialmente concluso. C’è sempre una fase del cammino in cui accettare tanto ed un’altra in cui il reiterarsi degli errori diventa nociva ancor più se ignorata. Tralasciando gli errori nella formazione titolare (c’era bisogno di Gonzalez e Sansone dall’inizio) ecco il solito gol a inizio secondo tempo ed il solito gol su calcio d’angolo, con poca propensione alla lotta in una fase di campionato in cui lottare è molto se non tutto

Qui le pagelle del Torino.