SALERNO. “All’Arechi, il Lecce si è dimostrato solido, attento e compatto, le distanze tra i reparti sono state sempre molto corte. Si è notato grande spirito d’assieme e disponibilità al sacrifico. Questi sono gli aspetti più importanti anche in vista del prosieguo del torneo, emersi nella prima uscita con Gotti in panchina. Nonostante ciò, nel primo tempo si sono rivelate decisive la parate di Falcone, alcune delle quali davvero strepitose. Il portiere romano ha effettuato un intervento di spessore anche nella ripresa. Nel secondo tempo, però, i giallorossi hanno corso meno rischi, hanno gestito meglio il match e così la Salernitana, che aveva assoluto bisogno di imporsi, non trovando il bandolo della matassa, si è andata pian piano spegnendo”.

ESPERIMENTO PICCOLI. “Si è notato chiaramente che giocava in una posizione non sua, in un ruolo che attualmente non sembra nelle sue corde. Ma si è dato comunque molto da fare per essere utile alla causa del collettivo, correndo tanto. Nella ripresa, poi con il cambio di modulo, è  mosso molto meglio. Gotti, tra l’altro, ha letto benissimo i vari momenti della gara, intervenendo tempestivamente per apportare in corsa le correzioni più idonee. Chi è subentrato ha avuto un buon impatto”.

LOTTA SALVEZZA. “Trentaquattro punti probabilmente non basteranno per restare in A. Ne serviranno almeno 35 o 36. Dalle 28 lunghezze del Lecce in giù nessuna compagine può stare tranquilla. Ogni settimana a seconda del calendario e dei risultati, si registrano delle oscillazioni, anche notevoli. La Salernitana oramai non ha reali chance di farcela, ma le altre hanno tutte delle carte da giocare e lo faranno sino agli ultimi 90 minuti. Oggi l’undici guidato da Gotti ha il vantaggio di essere quello con il bottino più sostanzioso. Non è poco, ma ha il dovere di continuare su questa strada per mettersi al sicuro”.