Quanto brillano i diamanti portati a Lecce da Pantaleo Corvino. In Sassuolo-Lecce 0-3 c’è il timbro di Patrick Dorgu, l’anno scorso campione d’Italia Primavera proprio al Mapei Stadium e ieri autore del gol che ha segnato irrimediabilmente la rotta della partita già al minuto 15. Partito da alter ego di Gallo nel 4-3-3 su cui si è basato il Lecce di D’Aversa, Dorgu, 19 anni, è stato schierato laterale sinistro insieme al compagno dal nuovo allenatore Luca Gotti.
La rete del danese è simbolo dei compiti diversi e degli aggiustamenti richiesti dal tecnico di Porto Viro. Dorgu, debordante nel campionato Primavera, ha fisiologicamente sofferto lo scotto del salto in Serie A specialmente nei compiti di copertura, gravosi per le partite condotte dal Lecce ancor di più per un giovane cursore che ama tantissimo attaccare lo spazio sia sulla fascia sia verso il centro. Nonostante questo, le progressioni palla al piede e la capacità di compiere la scelta giusta in fase di possesso, hanno reso Dorgu subito idoneo al campionato di Serie A.
Una prima legittimazione che va al di là di dati statistici e lavoro quotidiano per spingere l’entusiasmo è arrivata in Lecce-Fiorentina 3-2, quando proprio Dorgu, di piatto, ha chiuso la clamorosa rimonta con il suo primo gol tra i professionisti, rete importantissima da tre punti festeggiata sotto la Curva Nord in festa. Ieri, la capitalizzazione del rapporto con Luca Gotti, cominciato con l’iconico “abbraccio paterno” all’Arechi prima di mandarlo in campo all’inizio del secondo tempo per la prima volta insieme ad Antonino Gallo. Lì è nata una nuova garanzia del Lecce: da competizione, il binomio Gallo-Dorgu è diventato una catena, assortita dietro e pericolosa davanti. Il piatto, di destro, su passaggio vincente di Gallo è il giusto e fisiologico premio.
Il Lecce si sta costruendo mattone su mattone la salvezza, e Dorgu, debuttante in A, è uno dei protagonisti. Sul campo, per le qualità prima descritte, non si è vista timidezza tipica di un giovane improvvisamente opposto ai big del calcio. A partire dal debutto. In Lecce-Lazio 2-1, prima di campionato, Dorgu ha esordito dall’inizio esprimendosi bene e palesando, con velocità di pensiero e sicurezza sana nei propri mezzi, di poter stare in A.
Ovviamente, Dorgu è uno dei tanti colpi vincenti del Corvino-bis. Il responsabile dell’area tecnica lo ha pescato dal fiorente settore giovanile del Nordsjaelland e quest’anno, oltre alla Serie A, ha conquistato la Nazionale danese Under 21. Corvino è sinonimo di patrimonializzazione e Dorgu, pagato 200 mila euro, sarà una sicura plusvalenza per il Lecce. Anche se il 15% del prezzo di vendita toccherà al Nordsjaelland, sicuramente l’investimento frutterà tanto al club di via Costadura, che nell’estate passata con Hjulmand allo Sporting CP ha realizzato la vendita record.
Dorgu non ha paura e la compattezza che il Lecce di Gotti dimostra di avere gli permette di migliorare in un contesto unito e passionale ma non pressante. Il piede sinistro ben calibrato aiuta, e ieri, dopo il gol, Dorgu ha cercato l’azione memorabile lanciandosi in un coast to coast dalla propria trequarti, chiuso però con un tiro debole. Servirà migliorare in fase difensiva evitando amnesie, perché in un’ipotetico club con ambizioni europee, visto l’approccio al calcio d’oggi di molti allenatori, Dorgu sarà destinato a ricoprire il ruolo di terzino e da lì dovranno partire le sgroppate per aggredire lo spazio.
27 partite, 2 gol e 1217 minuti sinora accumulati con il debutto in A a 18 anni, 9 mesi e 25 giorni. Numeri importanti che molto probabilmente per Dorgu saranno solo l’inizio di una lunga carriera. Quello scudetto a Reggio Emilia, di fatto un test d’ingresso superato a pieni voti, doveva essere un segno del destino. Dorgu vuole volare.
Dorgu non è un terzino