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Tiribocchi a CL: “La polemica di Brescia-Lecce? Rischiare di rovinare i rapporti è da stupidi”

L’ex bomber romano si racconta ai nostri microfoni, parlando anche degli altri capitoli di una lunga carriera sportiva. Il presente è il lavoro quotidiano da responsabile del settore offensivo del Monza.

RIMPIANTI BERGAMASCHI. Simone Tiribocchi ripercorre le esperienze vissute, soffermandosi, oltre che sul Lecce, di cui ne parliamo in quest’articolo, sugli anni spesi all’Atalanta: “Tutte le maglie che ho vestito mi hanno lasciato ricordi bellissimi. Di certo dove ho vinto come Savoia, Siena, Lecce e Atalanta ho emozioni speciali. Così come l’emozione di vestire la storica maglia del Torino, o aver giocato l’Europa come con il Chievo. Ho anche tanti rimpianti, come l’essere andato via da Bergamo perché c’era troppa differenza con la Pro Vercelli, e rientravo ancora nei piani del club. Ho chiesto io, sbagliando, di lasciare l’Atalanta. In nerazzurro feci bene, fui accolto da grande acquisto dopo i grandi anni di Lecce. Arrivai in nerazzurro in una situazione particolare, ci fu la retrocessione, poi il cambio societario con il passaggio a Percassi”.

PARAGONI TRA DUE PROMOZIONI. L’ex numero 90 prova a tracciare le similarità tra le vittorie a Lecce e Bergamo: “La differenza con la promozione a Lecce? Noi eravamo fortissimi, ancor più forti del mio Lecce. Partimmo molto sotto ad un Novara anch’esso grandissima squadra, ma andavamo a mille e, recuperando una marea di punti, vincemmo addirittura il campionato. Fu quindi un andamento diverso che ricordo con enorme piacere”.

DISCUSSIONE SEDATA. Il Tir, anche commentatore tecnico di Dazn, torna poi su una polemica innescatasi l’anno scorso dopo una presunta “esultanza smodata” al gol di Gastaldello in Brescia-Lecce 2-1: “Mi dispiacque molto quell’episodio. Rischiare di rovinare i rapporti per una cavolata è da stupidi. Tifare il Brescia contro il Lecce è assurdo anche solo pensarlo, sia per il mio affetto per i giallorossi sia per il mio essere un idolo del tifo atalantino. E’ chiaro che, da professionisti neutrali, un minimo di entusiasmo in un gol allo scadere devi mettercelo, perché lavori in tv. Ma l’urlo che si sentì non fu certo mio, ne parlarono anche i giornali. Per il resto bisogna scindere, essere professionisti. Ed essere dunque neutrali non vuol certo dire andare contro una squadra, anzi”.

PROF. DELLE PUNTE. Simone Tiribocchi è ora la guida tecnica dei giovani attaccanti del Monza, ma in futuro non si esclude un’esperienza come prima esperienza: “La città brianzola è una bellissima realtà, c’è voglia di emergere e fare bene sotto tutti i punti di vista. Il loro lavoro nella Serie C di quest’anno lo abbiamo visto tutti. Poi anche a livello giovanile, in cui opero io, ci sono grandissime ambizioni. Io cerco di mettere le mie conoscenze al servizio delle varie squadre giovanili di cui gestisco la cura degli attacchi. Fare l’allenatore dei ragazzi è molto difficile e molto importante, perché non è facile entrare nella loro testa e trasmettergli nozioni importanti. E’ stimolante e mi piacerebbe farlo ancora in futuro. Così come mi piacerebbe guidare una prima squadra, perché mi sento allenatore”.

IL LECCE DI OGGI. E sui giallorossi di oggi, il Tir esalta le doti del tecnico: “Liverani ha fatto un lavoro straordinario, dal primo giorno in cui è subentrato in C fino al match con l’Atalanta. Incluso quest’ultimo, perché è un aspetto del suo gioco. Piaccia o non piaccia, la sua mentalità ed idea di gioco è quella ed ha portato soprattutto ottimi risultati, chiaramente anche qualche difficoltà come offrire il fianco agli avversari, soprattutto i più offensivi. Però si è vista anche la differenza quando ha avuto la possibilità di mettere più muscoli in mezzo al campo. Lì il Lecce ha fatto il salto di qualità, facendo ancor meglio rispetto a prima”.

IL PARAGONE. Dopo il giudizio di Chevanton espresso nel weekend, anche Tiribocchi mette a confronto il Lecce odierno con quello 2004/2005: “Zeman o Liverani? Beh il boemo ha fatto scuola, è tra i migliori in assoluto. Liverani ha il pregio di essere più morbido e fare dunque meglio in alcuni punti, e forse come Lecce in A posso anche preferire il gioco di quello attuale. Ma, in generale, Zeman è stato uno strepitoso maestro di calcio”.

UN TIRIBOCCHI ODIERNO. “Mi rivedo molto in Coda del Benevento, anche se lui è più forte di testa. Poi anche in Immobile, elemento tecnico, potente e che attacca la profondità. Certo, lui fa 30 gol l’anno e io no, ma a livello di caratteristiche mi ricorda molto tra i calciatori di A”.

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