Più di un indizio lascia pensare che la pista che porta all’attaccante turco non sia del tutto tramontata. Proviamo a spiegarvi il perché.

Burak Yilmaz, ora a Berlino per curarsi da un infortunio rimediato in amichevole, è sempre nei radar del Lecce. Ovviamente, Meluso e Sticchi Damiani stanno lavorando sulle alternative Babacar e Mitroglou, ma il tormentone principe dell’estate porta al centravanti della nazionale turca.

Il principale vantaggio rispetto ai concorrenti è dato dall’arcinoto accordo sui termini del contratto raggiunto tra le parti (triennale da 2,5 milioni a stagione). La reticenza del Besiktas, con Fikret Orman e il suo staff protagonista di tante puntate della telenovela, resta lo scoglio principale dell’affare. Gli ultimi sviluppi, dopo la stima di Avci, hanno portato Burak a essere il capitano del Besiktas. Le Aquile Nere stanno usando ogni mezzo per convincere l’atleta e il suo entourage a porre fine alla storia con il rinnovo contrattuale.

Le voci di mercato però continuano ad avanzare imperterrite, basandosi sul fatto che il Lecce non ha mollato affatto la presa. Come affermato da gianlucadimarzio.com, entro fine settembre, Yilmaz dovrebbe aver recuperato a pieno dall’infortunio al quinto metatarso e, qualora arrivasse, sarebbe pertanto a disposizione di Liverani già per la quarta o quinta giornata di campionato.

L’intenzione del Lecce sarebbe quella di chiudere l’operazione entro la prossima settimana, in maniera tale da permettere a Burak di recuperare con calma e trovare il tempo di ambientarsi con il resto del gruppo. Questo a corollario di una storia ormai lunghissima.

Saverio Sticchi Damiani, intervenuto oggi in conferenza stampa per parlare del settore giovanile, è stato punzecchiato con dei quesiti sul mercato in entrata. Passando in rassegna le numerose idee, il presidente ha dichiarato che “anche se qualcuno dà per morte delle trattative, la realtà dei fatti è diversa”.

Facendo il paio con le parole di Meluso rese a Sportitalia, che davano per viva la pista Burak Yilmaz, potrebbero essere raccolti degli elementi sufficienti a credere che gli sviluppi siano tutt’altro che segnati. La trattativa, dunque, sembra destinata a doverci accompagnare ancora.