Gianluca Petrachi, ex centrocampista del Lecce, incontra ancora una volta i salentini a undici anni dalla prima volta, nel doppio confronto con il Pisa. E Sticchi Damiani, intervistato da Il Romanista, spende buone parole per lui.

Dal 25 giugno è il d.s. della Roma: ruolo affascinante, in una piazza che stimola ma che è capace anche di inghiottirti alle prime incertezze. Gianluca Petrachi da Lecce ha accettato la missione quest’estate dopo più di nove anni da responsabile dell’area tecnica del Torino.

RITORNO. Indubbiamente, sarà un incrocio particolare per Gianluca, che ritornerà al Via del Mare da avversario dopo undici anni, un’eternità di vita, ancor di più se si pensa al calcio, dove, in campo e sulla scrivania, tutto cambia in pochi mesi. E l’emozione si acuisce se si pensa che dal 1981 al 1987 l’oggi successore di Monchi è cresciuto calcisticamente nel Lecce fino a esordire in B.

PISA DEI MIRACOLI. Il primo incrocio con il Lecce del Petrachi d.s. risale al primo miracolo sportivo messo in piedi in carriera. Dopo la prima parentesi a Taranto, il classe 1967 costruì il Pisa che prima Piero Braglia portò in Serie B nel 2006/07 e poi Giampiero Ventura condusse fino alla semifinale playoff per l’accesso in Serie A persa…al Via del Mare. Il 2-1 deciso da Tiribocchi e Abbruscato fu l’unica sfida al Lecce del d.s. figlio di questa città.

ALTRO PRECEDENTE. Statisticamente, si potrebbe considerare anche Lecce-Torino 2-1 dell’aprile del 2010, ma allora Gianluca Petrachi era diventato d.s. granata solo da pochi mesi, conducendo soltanto il mercato di gennaio di una squadra che in quel campionato doveva recitare un ruolo importante e invece si trovò a battagliare alla ricerca della zona play-off. Non era ancora “il” Torino di Petrachi. Sotto la Mole, Gianluca ha scritto pagine di storia, divenendo torinista d’adozione nei grandissimi risultati raggiunti fino allo scorso giugno.

AMICI SPECIALI. Saverio Sticchi Damiani, in una lunga intervista concessa a Il Romanista, ha rivelato il rapporto diretto in essere con Petrachi: “È un mio carissimo amico, ci conosciamo da tantissimi anni essendo noi entrambi leccesi. Abbiamo un rapporto personale che va oltre il calcio, anche se ultimamente si parla anche di calcio. Credo sia uno dei ds più capaci, è uno poco “commerciale”, non ama piacere al pubblico per i nomi, è competente e pragmatico, va dritto per la sua strada con personalità, non è schiavo del nome di turno o dell’effetto o dei facili entusiasmi”.

L’UOMO GIUSTO. E poi, continuando a tratteggiarne il profilo, arriva l’augurio per il lavoro alla Roma: “Sa vedere la qualità in anticipo e sa far quadrare i conti alle società, può fare la fortuna di un club portandolo a non fare gestioni eccessivamente dispendiose grazie al suo talento. Imparerete ad apprezzarlo come persona corretta, attraverso i suoi fatti e non attraverso le chiacchiere. Io ho sperato che andasse alla Roma, meritava questa gratificazione”.

IN FAMIGLIA. Nelle scorsa settimana abbiamo intervistato il fratello Enzo, cantante folk noto nel Salento, che ha rivelato i primi passi calcistici vissuti in simbiosi con Gianluca, già con la mente da calciatore sin da piccolo. Lecce-Roma, quindi, sarà una partita particolare per Gianluca, e per tutta la famiglia Petrachi. Tutti i componenti ovviamente assisteranno alla gara tra il giallorosso del cuore, il leccese, e il giallorosso prodotto del lavoro di uno dei tanti prodotti del calcio salentino. Nel ricordo del leggendario Bruno, narratore dei primi inni del Lecce e icona di una tradizione che pian piano sta scomparendo.