Il diesse giallorosso parla al Nuovo Quotidiano di Puglia e traccia un bilancio di quelle che sono le prime sette giornate del Lecce in Serie A.
L’ESORDIO. “Sono molto sereno. Faccio le stesse cose di quando giocavamo a Bisceglie. Con la solita scaramanzia, con il senso di una grandissima responsabilità che abbiamo nei confronti di ventimila abbonati, con la la passione della nostra gente che si fa sentire la vitalità di questa categoria”.
SEI PUNTI. “In questo momento sarebbe poco intelligente guardare la classifica. A luglio, appena pubblicati i calendari, abbiamo pensato che bisognava comunque attendere almeno la decima giornata. Le neo promosse hanno un handicap economico che paghi sull’organico. Noi abbiamo preso giocatori in ritardo di condizione, che poi hanno avuto problemi fisici. Abbiamo trovato la vittoria a Torino e Ferrara, poi nelle partite ancora più complicate, dove dovevamo essere bellissimi, abbiamo pagato qualche precarietà fisico-atletica, senza però mai rinunciare a giocare. La pausa ci sta aiutando a recuperare la condizione migliore. Non siamo allarmati. La squadra crescerà. Abbiamo in Liverani un grande condottiero, intelligente e carismatico”.
PROBLEMA DIFESA. “Non può essere solo un discorso di reparto. Quando non si rinuncia a giocare ci si espone di più. E si gioca sempre in undici. Liverani ha un suo marchio che condividiamo. Non ha senso andare a San Siro per difendersi”.
ATTACCANTI IN ASTINENZA. “A questo punto della stagione non ci sono ancora dati oggettivi. E’ corretto fare delle analisi dopo il girone di andata. Vale anche qui il discorso relativo alle condizioni fisiche: Babacar, Farias, Lapadula, quest’ultimo assente a Bergamo.
GLI STRANIERI E L’ADATTAMENTO. “E’ inevitabile che ci sia bisogno di un po’ di tempo perché ci si cali nella nostra dimensione di cultura calcistica e non solo. Aspettiamo il miglior Benzar, un nazionale rumeno con qualità enormi, così come Shakhov, Imbula e Vera. Li aspettiamo con serenità sicuri del loro valore. A Bergamo mancava anche Tachtsidis”.
IL MERCATO DI GENNAIO. “Siamo concentrati sul presente. Crediamo fortemente in questa squadra. Per mestiere, poi, siamo abituati a guardarci intorno, ad aggiornarci per vedere cosa c’è di nuovo”.
RIFLESSIONI DOPO BERGAMO. “Ci guardiamo sempre negli occhi dopo una sconfitta. In Serie A ci vuole sempre determinazione che consenta di sfruttare ogni abilità. La rassegnazione magari inconscia, psicologica, legata alla forza dell’avversario può fare parte di un processo di crescita. Siamo convinti che questa squadra abbia salde qualità morali. Dobbiamo farle valere come in Serie B”.
I PROSSIMI IMPEGNI. “Pioli avrà il tempo di leggere dentro la squadra. La Juventus vista con l’Inter è troppo forte. La Serie A è bella per questo. L’orgoglio accende sempre le motivazioni più forti”.
Inter, Napoli, Atalanta, non sono squadre che fanno parte del campionato del Lecce,e neanche il Milan, nonostante non sia nel suo periodo migliore, poi ci sarà la juve, da una neopromossa dopo anni di serie c e un solo anno in b non ci si può pretendere più di quanto stanno facendo, comunque la rosa non è messa male, ci sono individualità di rilievo che possono dare un grande contributo alla causa, magari si retrocede,ma non si può biasimare la società tantomeno la squadra
Non capisco per quale OSCURO motivo noi si debba crescere ,e le squadre che non sono le grosse rimangano ferme aspettando noi.
Il problema non è la crescita è la totale mancanza di grinta voglia di vincere, rosa troppo ristretta, e una punta in campo.
Poi noi abbiamo “il ritardo di condizione” tutte le altre non hanno lamentato questo problema, in tutta la serie A, solo noi ce l’abbiamo in questo campionato, che ricordo finisce A MAGGIO.
Grande Meluso….ma una riletturina per sistemare gli errori no eh?!
Ragazzi, riguardate e correggete l’articolo, così com’è non si può leggere.